Nicole Garcia: tocco d’autore

Primo - di tre - film francese in concorso a questo Festival di Cannes, Selon Charlie («Secondo Charlie») è opera di Nicole Garcia, una regista che - invece di annoiare coi problemi delle donne - diverte coi problemi degli uomini. È un caso raro sempre, ma nella cinematografia da festival è rarissimo.
Nucleo del film dovevano essere due ex compagni di scuola: un professore di scienze naturali (Benoit Magimel) che non ha lasciato la sua città e il noto paleontologo (Patrick Pineau) tornatovi per un convegno. Il primo vorrebbe avere il successo del secondo; che vorrebbe avere le radici del primo. Ma non sono loro il meglio del dolceamaro quadro provinciale della vicenda: il meglio è il personaggio del sindaco moderato (Jean-Pierre Bacri), disprezzato dal paleontologo progressista, che gli chiede: «Quali posizioni politiche ha?». Il sindaco: «Non ho etichette». «Allora è di destra», deduce l’altro. È Bacri - noto in Italia per i film con Agnès Jaoui, sua moglie - che ha il personaggio più bello o è Bacri che lo rende tale? Probabilmente entrambe le cose. A questo primo cittadino, alle prese con l’amore per una giardiniera comunale (Sophie Cattani), corrisponde l’ultimo cittadino (Benoit Poelvoorde) alle prese con un «colpo» durante la libertà vigilata, che si risolve in una serie di guai. Trattandosi di una commedia francese, ci sono anche le mogli e naturalmente gli amanti. È la moglie (Minna Haapkyla) del professore, che giace col paramedico Vincent Lindon, padre dell’undicenne Charlie (Ferdinand Martin) del titolo. E poi c’è il personaggio meno definito, il giovane tennista in crisi (Arnaud Valois).
Se queste sono le qualità di «Selon Charlie», ecco i difetti: le varie storie corrono troppo a lungo separate, alla fine solo quella del tennista resta avulsa dalle altre e andrebbe tagliata, alleggerendo il lungo film - due ore e mezza - d’un quarto d’ora, senza che ci sia da lavorare minimamente sul montaggio; il titolo fa pensare che tutto ruoti attorno al ragazzino, mentre il suo personaggio è marginale, salvo per l’inquietante ruolo di «coperchio» che il padre gli affida nei confronti della madre (Valérie Benguigui).
La città di Selon Charlie è un voluto, strano miscuglio fra est e nord della Francia: il sindaco parla anche in tedesco alla tv, facendo pensare all’Alsazia o alla Lorena.

Ma poi si vede una costa tipicamente atlantica, lontana centinaia di chilometri. Sophie Cattani, nei suoi nudi di donna vera, non costruita dal chirurgo, giustifica da sola il prezzo del biglietto. Un premio a Bacri sarebbe giusto, ma è improbabile.

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