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«Niente anatemi Ma rispettate la regola del 10%»

Professor Pietro Migliaccio, oltre ad essere presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione lei si occupa da sempre di educazione alimentare. É vero che lo zucchero è un pericolo per la salute paragonabile a droga alcol e tabacco?
«Ovviamente questa è un’esagerazione. Qualsiasi alimento consumato in eccesso produce danni. Attenzione però, lo zucchero è indispensabile per la salute dei nostri globuli rossi e per il sistema nervoso centrale, non va eliminato».
Quale è la giusta dose di zucchero giornaliera?
«Sul totale delle calorie che ingeriamo ogni giorno circa il 60 per cento deve essere di carboidrati, tra questi il 10 per cento deve essere rappresentato dai carboidrati semplici, zucchero, fruttosio e lattosio. Se si supera questa dose si entra nella sfera del rischio ovvero quello di sviluppare un’insulino resistenza che è l’anticamera del diabete».
Una soglia facile da superare.
«Il rischio di ingerire quantità enormi di zucchero senza accorgersene è legato soprattutto alle bevande zuccherine: aranciate, succhi di frutta. In una lattina di questo tipo di bevande c’è una quantità di zucchero che corrisponde a circa 35 grammi. Insomma se si ingeriscono tre lattine è come mangiare un piattone di pasta con la differenza però che la pasta è un alimento completo mentre la bevanda fornisce quelle che noi definiamo calorie “vuote“».
Consigli per non esagerare?
«Si può intervenire per legge. In Francia hanno alzato le tasse ed abbassato la quantità di zucchero per le bevande dolcificate. E di recente è stato siglato un accordo anche in Italia tra il ministero della Salute e le ditte produttrici per ridurre gli zuccheri. Ma io penso che una buona educazione alimentare diretta soprattutto alle nuove generazioni sia la soluzione più giusta e la dieta mediterranea resta quella più salutare».


Meglio lo zucchero bianco, di canna o i dolcificanti?
«I due zuccheri sono assolutamente identici. Per i dolcificanti occorre fare attenzione perchè non esistono studi approfonditi su una loro possibile tossicità».

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