«Niente farmaci da banco nei supermercati»

«Niente farmaci da banco nei supermercati»

Antonino Torre

Farmaci da banco in vendita nei supermercati? Non se ne parla. Almeno per ora. Lo ha ribadito il sottosegretario alla Salute Cesare Cursi a una delegazione di Federfarma. Nel Lazio il problema riguarda in tutto 1.420 farmacie, 114 delle quali pubbliche. A Roma i farmaci da banco vengono venduti in 982 farmacie, 94 delle quali pubbliche. Si tratta, quindi di una questione che interessa un enorme numero di persone. «Il ministero - ha spiegato Cursi durante l’incontro - è nettamente contrario a questa ipotesi perché il farmaco fuori dalla farmacia diventerebbe un bene di consumo e non sarebbe più uno strumento di tutela della salute. Il ministero, in generale, è contrario a qualsiasi intervento che tenda a ridurre le garanzie sanitarie a favore dei cittadini. Lo abbiamo ribadito in modo chiaro anche nella risposta alla Commissione europea che chiedeva all’Italia di modificare le norme che oggi regolano il servizio farmaceutico, per favorire l’ingresso di grandi operatori commerciali nella vendita dei farmaci e per permettere a non farmacisti di acquistare farmacie». «Anziché spezzare il legame tra farmacia, farmacista e farmaco - ha aggiunto Cursi - bisognerebbe rafforzare il legame tra farmacia e Servizio sanitario nazionale. Ai cittadini serve una farmacia sempre più professionale e sempre più vicina alle esigenze del territorio. Proprio per questo pochi giorni fa, in occasione della Conferenza Stato-Regioni, ho sollecitato le Regioni a procedere rapidamente al rinnovo della Convenzione che regola i rapporti tra le farmacie e il Ssn, affinché sia possibile definire nuovi servizi per i cittadini. Per esempio, invece di pretendere che gli anziani, magari con l’autobus, raggiungano il supermercato per comprare le medicine con la promessa di prezzi stracciati, bisognerebbe far sì che la farmacia possa portare, d’intesa con i medici di medicina generale, assistenza a casa degli anziani o dei malati gravi, individuate dalle Asl».

«Sono convinto - ha concluso il sottosegretario - che i vertici di Federfarma, guidati dall’esperienza e della competenza del presidente Siri e del segretario Caprino, sapranno individuare insieme alle Regioni le soluzioni migliori per andare incontro alle esigenze delle amministrazioni locali e dei cittadini».

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