«No sotto 30% di Eni e Finmeccanica»

da Milano

Il Tesoro non intende diminuire la quota che possiede nell’azionariato di Enel e Finmeccanica.
Sono, ha spiegato il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, «le principali» partecipate in settori ritenuti strategici. «Lo Stato mantiene una posizione prevalente - ha detto il ministro -, l’orientamento è che la discesa al di sotto di questa soglia oggi porrebbe problemi che rendono opportuno non considerarla un’ipotesi matura in questo momento. L’Italia si troverebbe fuori rispetto a strategie di altri Paesi vicini se uscisse dall’azionariato di queste società».
Anche Eni, secondo Padoa-Schioppa, è tra quelle in «settori strategici» e «con una quota di controllo» pubblica per cui è necessario «il mantenimento, almeno per ora, di una partecipazione superiore al 30%».
Tra quelle «trasformate in Spa» che operano in servizi pubblici, come Poste e Ferrovie, Padoa-Schioppa indica anche Anas, Enav, e il Poligrafico dello Stato: in questi casi non sarebbe opportuna una privatizzazione ma bisogna puntare a «una migliore definizione della regolamentazione» e a un «miglioramento dell’efficienza e dell’autosufficienza economico-finanziaria».


Più in generale, tracciando questo quadro, Padoa-Schioppa ha sottolineato che «oggi privatizzare non è più una forma dominante per il Tesoro. Anche perché gran parte di quello che doveva essere privatizzato è stato fatto».

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