Il nodo del vicario e del patto tra i soci

Il nodo del vicario  e del patto tra i soci

A lessandro Profumo sta procedendo come da programma. La valorizzazione del titolo Unicredit è confortante: semplificando, è passato da 4 a 5 euro dal momento dell’annuncio della campagna tedesca. L’incremento ha tra l’altro permesso la conquista di Bank of Austria con una relativa facilità. La «spina polacca» vale, ma solo per il momento, circa 100 milioni di risparmi in meno. La struttura di Unicredito è di banca per divisioni e non per società: dunque la fusione tra le due controllate polacche è indispensabile per riproporre lo schema. Sul fronte della nomine da segnalare la sorpresa di Carlo Salvatori, che diventerà uno dei quattro vicepresidenti. Difficilmente diventerà vicario. Oggi lo è Bellei della Fondazione di Modena e Bologna. Potrebbe restare o cedere il passo all’uomo di Verona, Gutty. Fuori dalla partita anche Palenzona. Almeno altri sei mesi invece per il patto di sindacato tra azionisti. Il cda che entrerà in carica a giorni scadrà con l’approvazione del bilancio 2008 e dunque ad aprile del 2009.

Dovendo i patti avere durata non più che triennale, agli azionisti non conviene che decada prima dell’aprile 2009. C’è da scommettere che Fondazioni italiane e soci stranieri sottoscriveranno il patto non prima del maggio del 2006, così da poter incidere per la scelta del consiglieri anche fra tre anni.

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