Noli insorge contro il sindaco «È la Gestapo della rumenta»

Noli insorge contro il sindaco «È la Gestapo della rumenta»

«È paradossale l'utilizzo dei vigili in borghese per controllare chi butta la rumenta e sanzionare chi non si attiene agli orari, alla tipologia del rifiuto e al colore del sacchetto. Tutti noi vogliamo fare la raccolta differenziata, ma il Comune ci deve dare la possibilità di farlo anche venendo incontro alle nostre esigenze. Voi li avete chiamati 007, noi li abbiamo definiti da tempo quasi come la Gestapo della rumenta». Enrico Pollero, presidente del Comitato Noli Futura sui multati perché fanno la differenziata, non molla. La battuta su divise e stivali è, ovviamente, una mera battuta. Tuttavia la situazione a Noli sembra peggiorare. Secondo gli «insorti» del «ghetto» del centro storico, adesso ci si mettono pure topi, gatti, gabbiani e perfino cinghiali, a farla da padroni.
«Nonostante il signor sindaco vanti alte percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti, la perla del ponente ligure è diventata una discarica a cielo aperto. Non sapremmo definire in altro modo le montagne di sacchetti che si accumulano nei vari punti di raccolta e che da un lato offrono uno spettacolo desolante, dall'altro sono preda dei vari animali. Tra l'altro i cinghiali, per la prima volta in tanti anni, sono stati avvistati a poche decine di metri dalla spiaggia e in orario tutt'altro che notturno».
Il comitato Noli futura, che ha pure un omonimo sito online, è nato il 12 maggio scorso «in conseguenza delle decisione adottate dal Comune per la raccolta differenziata». In questi giorni, inoltre, in mezzo a ombrelloni, sdraio e bagnanti in ciabatte, pareo e costume, sul bagnasciuga di Noli si sta più a raccogliere firme che a prendersi beatamente la tintarella. «Abbiamo già raccolto decine di firme - spiega un villeggiante - e stiamo mettendo a punto un documento da consegnare al signor Sindaco.

Il Comune non può multare chi fa la differenziata, né può fare scappare i turisti delle seconde case, né può pretendere che i cittadini si tengano in casa per una settimana la plastica, che spesso puzza, come nel caso degli involucri della carne o di altri cibi».
A Noli ci sono duemila seconde case su un totale di circa 3500 alloggi, la gran parte non sono dotati nemmeno di balcone.

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