Nomadi Sacco: chiudo con la musica a tempo pieno

«Non farò più il cantante a tempo pieno. Non posso e non voglio più fare 600 chilometri al giorno, 150 concerti all’anno. Adesso sono costretto a chiudere con la vita di prima». Colpito da un infarto nel maggio scorso, dopo tre interventi al cuore Danilo Sacco, cantante dei Nomadi, ha deciso che forse a 44 anni, è arrivato il momento di voltare pagina. Nella sua casa di Agliano, tra le colline astigiane, il cantante dei Nomadi ha deciso di confessare le proprie ansie e di togliersi qualche sassolino dalla scarpa sui suoi rapporti con il gruppo tra i più longevi d’Italia. «Pensavo che il mio fisico fosse imbattibile - racconta - ma a un certo punto è crollato». Passata la paura, soprattutto dopo l’ultimo intervento non previsto, Sacco tira le somme di 17 anni di carriera, da quando fu chiamato a prendere il posto di Augusto Daolio scomparso qualche mese prima. «All’inizio è stata durissima - racconta il cantante - ai concerti mi tiravano le monetine perché non sopportavano il confronto con Augusto. Solo grazie all’amico Massimo Bubola sono riuscito a non mollare». L’azienda Nomadi, come la definisce Sacco «richiede una dedizione totale che io non posso più garantire».

D’ora in poi sarà la moglie Chiara a curare gli interessi di Sacco, che sta meditando di prendersi un anno sabbatico. «Io rispetto l’azienda - continua -, ero disposto a combattere per lei fino alla morte e ci sono andato molto vicino ma ora non lo posso più fare».

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