Non ci sono più (anche) i rompiscatole di una volta....I 100 anni di Micol Fontana e dello stile amato dalle dive

Non ci sono più (anche) i rompiscatole di una volta....I 100 anni di Micol Fontana e dello stile amato dalle dive

Linea a sirena, ricamato in tante sfumature di grigio iridescente, in fondo una «coda» di seta plissè: è con abiti da sera unici come questo che Rita Hayworth è diventata l'icona più sensuale di Hollywood. E ora eccolo in mostra nell'esedra del Campidoglio, questo capolavoro creato dalle Sorelle Fontana nel 1952 e restaurato recentemente da Bulgari. Per un'occasione unica è uscito dall'archivio storico della Fondazione di famiglia, ricco di 500 capi, migliaia di bozzetti, foto e riviste d'epoca: i cento anni di Micol, che con Zoe e Giovanna, ha creato nel dopoguerra la griffe pioniera della moda italiana nel mondo. Gli altri modelli esposti attorno alla grande statua equestre di Marco Aurelio, sono stati cuciti addosso a tante dive della Hollywood sul Tevere. Il famoso «pretino», con il nero cappello talare chiamato «Saturno», ne evoca addirittura due perchè fu creato per Ava Gardner e indossato da Anita Ekberg ne «La Dolce Vita» di Fellini. Anche il tailleur rosso fuoco è stato realizzato per la bruna bellezza che affascinò Frank Sinatra. Mentre di Liz Taylor era il meraviglioso abito nero e bianco da sera dalle linee sinuose.
Tra i suoi più famosi «figli» di stoffa, la centenaria Micol riceve gli omaggi del sindaco Ignazio Marino e di illustri amici come Gianni Letta, che la chiama «imperatrice della moda» paragonandola a Marco Aurelio. «Valeva la pena di arrivare a quest'età per vivere una giornata come questa», sorride lei. E la sua vitalità è testimoniata dal nutrito programma per il futuro della Fondazione guidata dai nipoti Giuseppe e Giovanna Lami e dalla nuora Luisella: trasferimento dall'atelier di piazza di Spagna alla nuova e più grande sede di Trastevere, al Buon Pastore e lancio di un concorso per giovani talenti, con stage premio per le calzature da Ferragamo, per le borse da Fendi), per i gioielli da Bulgari e per gli abiti da Max Mara.
Le stesse star della Dolce Vita che frequentavano i grandi atelier di moda romani come quello delle Fontana, sono le protagoniste della mostra fotografica alla Casa del Cinema della capitale: «Bellissime: Icone di ieri nella Roma di oggi», è il titolo del percorso espositivo che rimarrà aperto fino a domani. Il fascino di dive intramontabili come Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Silvana Mangano, Elizabeth Taylor viene fissato con la polaroid dal fotografo Antonio Barrella che reinterpreta in chiave moderna gli scatti d'epoca forniti da archivi di alta moda e cinematografici.
L'idea è stata di Stefano Dominella, vicepresidente per la moda di Unindustria, promotrice della rassegna. «Mi incantavano le storie tramandate da madame Gattinoni - racconta lui, che oggi è manager della maison -, dalle sue sarte e dalle prémière che quotidianamente trattavano con queste bellissine, considerandole semplici clienti, spesso amiche, a volte confidenti». Le immagini rigorosamente in bianco e nero raccontano come negli anni '50 l'italian style s'impose nel mondo grazie all'Olimpo delle star. Sorelle Fontana, Fernanda Gattinoni, Simonetta, Emilio Schubert, Irene Galitzine, Roberto Capucci e altri stilisti con i loro modelli fecero di queste donne appunto delle icone dell'eleganza. In questo originale Red carpet fotografico, la Hepburn è appoggiata a colonne romane e indossa il famoso modello creato per il film Guerra e pace da Gattinoni. Ha un candido abito stretto in vita e lo sfondo del Colosseo, la Taylor.

Mentre la Gardner, di cui si diceva che cambiava gli amanti con la stessa leggerezza con la quale cambiava i vestiti, è ritratta davanti alla colonna con la Lupa capitolina. L'unica italiana, Silvana Mangano, è ritratta invece ai Mercati di Traiano.

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