Roma - E poi dice che i sogni non si realizzano. Prendete Massimiliano Giusti: ragazzone di borgata (abita al Trullo, zona popolare di Roma), è famoso tra gli amici per gli scherzi e le imitazioni che fa, e passa le ore davanti ai «grandi» della tv. «Allora sognavo: pensa se un giorno potessi essere anch’io uno di quelli!». Passati gli anni, Massimiliano ha lasciato il Trullo, è diventato Max e, con la conduzione del più popolare game show della tv - da lunedì ogni giorno su Raiuno -, il rischio d’essere consacrato davvero fra i divi più popolari del piccolo schermo si sta facendo realtà.
«Io non mi dimentico quello che ero. Come vivevo, cosa sognavo. Per questo sono così contento di tutto quello che ho - considera soddisfatto l’erede di Bonolis, della Clerici e di Insinna alla guida di Affari tuoi -. E poi la mia carriera è stata un crescendo graduale. Non ho avuto tutto subito. Così non ho corso il rischio di perdere subito la testa».
Cosa rappresentava la tv per lei, ai tempi della borgata?
«Io amo moltissimo il Trullo, e ci ho passato una giovinezza felice. Ma naturalmente sognavo qualcosa di più. Ho fatto come fanno in tanti: alla tv vedevo Sordi che scherzava con le Kessler, Panelli che duettava con la Valori... E sognavo di fare le stesse cose che facevano loro. Solo che io sono stato molto più fortunato di tanti: io ci sto riuscendo. E la sera posso appendere all’attaccapanni Max per ridiventare Massimiliano».
Ed è stata dura arrivare in cima? C’è qualcuno a cui oggi deve dire grazie?
«Io ce l’ho messa tutta, e la famiglia, per fortuna, non mi ha mai ostacolato. Ma devo molto soprattutto a tre persone: a Marco Giusti, che mi fece firmare il mio primo contratto in Rai, per Stracult; a Pietro Garinei, che mi scelse per Aggiungi un posto a tavola; a Simona Ventura, che mi ha dato fiducia per sette, lunghi anni a Quelli che il calcio».
E alla consacrazione di Affari tuoi, come c’è arrivato?
«Veramente stavo per arrivarci già due anni fa. Giravo Raccontami proprio nello studio accanto, e un giorno incrociai l’autore Pasquale Romano. Perché non fai il provino per il nostro game show?, mi suggerì. Io lo feci. E loro scelsero Insinna. Così, quando alcuni mesi fa mi hanno proposto un altro provino, ho ribattuto: andate a guardarvi quello di due anni fa».
E adesso che apparirà in tv tutti i giorni per mesi? È più soddisfatto o impaurito?
«Non vedo l’ora che passino le prime due settimane. Il tempo necessario per diventare di casa. Per gli spettatori di Raiuno, infatti, io sono uno semi-sconosciuto. Meno male che ho tutte le esperienze adatte».
Cioè?
«Max Giusti è piuttosto anomalo, come personaggio. Ha fatto lo pseudo-conduttore televisivo in Matinée, la commedia teatrale con Garinei, il cinema comico coi Vanzina e quello drammatico in Nero bifamiliare e Fiamma sul ghiaccio; fa l’one man show di satira politica e teatrale ma anche la parodia sportiva... E poi apparirà contemporaneamente in Distretto, nei pacchi e dalla Ventura. Insomma: credo di essere uno che se la sa cavare un po’ dovunque».
Appare molto in tv ma pochissimo nel gossip. Come mai?
«Perché lavoro moltissimo e non ho il tempo (né, grazie a Dio, il bisogno) di andare a cercare i fotografi, che m’immortalino per l’aperitivo in piazzetta a Capri.
Contento?
«Contentone. Lavoro soltanto, non ho praticamente vita privata. Ma siccome il mio lavoro è divertirmi, e mi pagano per farlo, se mi lamentassi sarei matto».
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