«Non può votare» Luxuria respinta

L’ha presa male Vladimir Luxuria quando ieri a Cento, in provincia di Ferrara, si è sentita rispondere che non poteva votare per eleggere il prossimo segretario del Pd. «Rispetto il regolamento del partito che impedisce a chi è stato candidato alle ultime politiche in una formazione diversa di poter esprimere la sua preferenza alle primarie. Mi è stato infatti impedito di votare per Ignazio Marino. Mi auguro solo che il regolamento venga applicato a tutti e non solo a me per la mia persona e la mia visibilità». Luxuria, come si ricorderà è stata eletta deputata nell’ultima legislatura per Rifondazione comunista, movimento rimasto escluso dall’arco parlamentare nelle Politiche 2008.
Luxuria tuttavia ha colto l’occasione per dire la sua anche sul caso del giorno, quello che ha coinvolto il governatore autosospeso del Lazio, Piero Marrazzo.

«Se il Pd non lo ricandiderà alle prossime Regionali commetterà un grave errore, ma soprattutto si dimostrerà un partito bacchettone che dà ragione a chi usa il privato per distruggere la gente. L’unica eccezione riguarda il sospetto di un riscatto pagato. Se così fosse, il Pd farà bene a non sostenerlo perché un amministratore pubblico non può e non deve cedere a forme di ricatto».

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