Non solo Milito

Messi, Higuain, Tevez, Milito, Palermo, Aguero, Lavezzi. Dov’è l’errore? Pensate un po’ che Diego Armando Maradona dovrà scegliere chi lasciare a casa di questi magnifici sette. Se mettiamo da parte Martin Palermo, i suoi trentasei anni, i suoi 222 gol con la sola maglia del Boca, l’altra mezza dozzina di fenomeni mettono paura al resto del mondo e del mondiale. Roba fresca, roba grossa.
Nei favolosi anni Sessanta circolavano in Italia los angeles da la cara sucia, Angelillo, Sivori e Maschio erano gli angeli dalla faccia sporca, ogni loro tocco era un passo di tango argentino, ogni finta una trappola perfida accompagnata dal tunnel maramaldo. Arrivarono anche a vestire la camiseta della nazionale italiana, erano gli oriundi. Oggi Marcello Lippi pregherebbe tutti i santi del paradiso terrestre e dell’empireo per avere soltanto un paio degli angeles contemporanei. Procedo per dati statistici che fanno tremare gli avversari, difensori e affini: Lionel Messi, nato il 24 giugno del 1987, va a vincere la scarpa d’oro, ha realizzato 47 reti, 34 in campionato e 13 nelle altre competizioni ufficiali, in una stagione che ha portato il Barcellona a rivincere la Liga. Alle sue spalle Gonzalo Higuain, nato il 10 dicembre del 1987, con 29 gol (27+2) nel Real Madrid confuso e battuto. Non trascurerei Carlito Tevez, nato il 5 febbraio del 1984; ha cercato di portare Mancini in Champions league con il Manchester City ma nonostante i suoi 29 gol (23 in premier e 6 nelle coppe) non ce l’ha fatta. Diego Milito, 12 giugno del 1979, ha ribadito la velocità di marcia di Genova, anzi ha segnato 2 gol in meno in campionato, ma il suo totale resta impressionante, 28 reti, 22 in serie A e 6 nelle coppe. Sergio Aguero, nato il 2 di giugno del 1988, è detto El Kun perché ricorderebbe il fumetto giapponese del Kum Kum, l’uomo delle caverne. In verità deve essere affascinante se ha come compagna Giannina Maradona, secondogenita del c.t. ed è pure padre di Benjamin. Qualsiasi insinuazione è puramente casuale, Aguero ha vinto la Europa league con l’Atletico di Madrid, ha realizzato 12 gol nella liga e 8 nelle coppe. Poi c’è Ezequiel Lavezzi che non è attaccante puro ma fatica come un uomo delle caverne, è nato il 3 maggio del 1985, ha segnato soltanto 8 gol con il Napoli ma bastano e avanzano per renderlo uomo chiave dal punto di vista tattico. Martin Palermo, come detto, appartiene alla nostalgia, è nato il 7 novembre del 1973, sarebbe l’uomo giusto, come carta di identità, per Lippi ma non voglio infierire.


Totale: l’Argentina ha un fronte d’attacco da 161 gol se ci limitiamo agli “europei”, ha una difesa interessante, un centrocampo gestito da Veron, di anni trentacinque, ma la bocciatura di Cambiasso e di Zanetti ci conforta, Maradona ha due nuovi orecchini di brillanti ma non ci vede più come prima.

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