Non è il taglierino l’arma dell’omicidio al supermarket

Emanuela Biagiotti, la vicedirettrice del supermercato fiorentino uccisa l’altro ieri mattina poco dopo essere entrata al lavoro, non è stata ammazzata con uno dei due taglierini trovati accanto al suo corpo. Lo ha rivelato ieri l’autopsia: l’assassino ha usato perciò un’altra arma da taglio, forse un coltello, che non è stata ritrovata. I medici legali hanno lavorato fino al tardo pomeriggio di ieri per rispondere ai quesiti posti dal pm Paolo Canessa: il dato più rilevante è che l’assassino, quando venerdì mattina poco dopo le 7 è entrato nei locali del Penny Market di via Palazzo dei Diavoli, era già armato, forse di un coltello. Un dato che, per alcuni aspetti, rafforzerebbe l’ipotesi di una rapina, che potrebbe essere poi sfociata in un’aggressione mortale per la reazione della vittima.

Un’altra pista punta invece a un delitto interno al supermercato. Restano da chiarire altri aspetti poco chiari: prima di tutto perché l’assassino abbia richiuso la cassaforte con i 5mila euro del bottino e si sia portato dietro la chiave.

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