Notai in prima linea per contrastare il problema riciclaggio

Fare rispettare le leggi. La loro professione lo ha sempre previsto. Il D.lgs. 21 novembre 2007 n. 231 (Decreto Antiriciclaggio) pone i notai ancora di più in prima linea nelle attività volte alla difesa della legalità. Ne parliamo con il dottor Paolo Piccoli, notaio in Trento dal 1984, e con prestigiosi incarichi nel curriculum, tra i quali (2004-2010) quelli di presidente del Consiglio Nazionale del notariato, presidente del Consiglio dei notariati Ue e presidente della Fondazione italiana per il notariato.
«Il Parlamento Ue - esordisce - ha accomunato i notai ai magistrati come “tutori dello Stato di diritto”. Ai notai è delegato da parte dello Stato non solo il compito di dare pubblica fede agli atti e documenti notarili, ma anche di porsi quali controllori nella circolazione dei diritti, così da evitare che sia violata l'affidabilità generale dei diritti. Tale attività, che produce sicurezza giuridica, ha risvolti immediati nella sfera personale dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, ma anche indiretti di impatto nel garantire pace sociale e sviluppo economico. Il controllo notarile ex ante è tipico del mondo di diritto latino, mentre è sconosciuto nel mondo angloamericano che preferisce tecniche risarcitorie ex post. Gli scandali recenti in Usa, da Enron a WorldCom, ai mutui subprime che hanno innescato la crisi mondiale, le espropriazioni immobiliari illegittime, che hanno provocato danni per trilioni di dollari, dimostrano come la mancanza di controlli (che, nel campo immobiliare e societario, sono invece tipici del Notariato) esponga una società tecnologicamente molto vulnerabile a conflitti di interesse, furti d'identità e frodi immobiliari di eccezionale portata».
Il contrasto al riciclaggio rientra nel Dna della professione notarile. «La normativa in materia - osserva Piccoli - presenta aspetti di forte delicatezza attuativa, ma non c'è dubbio che la sensibilità nella categoria sia molto forte, se pensiamo che quasi il 90% delle segnalazioni ricevute dall'Ufficio informazioni finanziarie della Banca d'Italia da professionisti, proviene da notai. Alcuni degli obblighi della normativa antiriciclaggio si sovrappongono sostanzialmente alle responsabilità tipiche della funzione notarile, e proprio per questo i notai sono stati esonerati dal duplicare alcune procedure. Tuttavia, vi sono elementi nuovi come l'iscrizione nel registro della clientela delle prestazioni non connesse ad un atto notarile e la segnalazione delle operazioni sospette nei casi previsti dalla normativa che comportano un impegno operativo e responsabilità nuove».
Quale nuova tecnologia può facilitare il notaio nell'adempimento di questi obblighi? «Uno strumento organizzativo - risponde il notaio - che aiuti ad acquisire subito i dati del cliente che entra nello studio per conferire un incarico o chiedere un'informazione specifica su operazioni immobiliari o societarie, con una procedura interamente informatizzata e integrata con gli applicativi dello studio. Se poi questa procedura potesse interfacciarsi con un database, analogo a quello relativo all'elenco dei falliti, che consenta di fornire al notaio un ulteriore elemento di allerta nel caso di soggetti con precedenti che abbiano un'evidenza pubblica o di situazioni collegate a indici di anomalia, l'utilità sarebbe evidente».

Ritiene che queste novità possano rappresentare anche opportunità per svolgere meglio la vostra professione? «Come sempre - conclude Piccoli - ogni cambiamento determina la necessità di modificare l'approccio; in questo caso da parte del notaio che ancor più è un garante sostanziale del rapporto e assume una responsabilità rilevante di affiancamento degli organi preposti all'antiriciclaggio; ma anche da parte dell'organizzazione complessiva dello studio che deve essere predisposta, anche con corsi di formazione specifici, a far fronte ai compiti che la legge attribuisce allo studio notarile».

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