Napoli«Andiamo a fare un giro in auto?». Il tono era cortese, sembrava un corteggiamento, come ce ne sono tanti tra i ragazzi, nulla che lasciasse intendere le reali intenzioni del giovane. Lei, 16 anni, ha detto sì, è salita nellauto di lui, 19 anni e, la vecchia Fiat Punto è partita, nelle intenzioni del giovane, per andare al bar, a prendere un gelato. Sullo sfondo, le vele diroccate e i palazzoni di Scampia, simbolo del degrado di Napoli.
Il «giro» in auto ben presto però, si è trasformato in un incubo per la ragazzina; il suo corteggiatore, in un aguzzino. Nella mente del ragazzo, quando il pomeriggio precedente allo stupro, aveva invitato la giovanissima ad una uscita serale, cera già il piano criminale, purtroppo, perfettamente riuscito. Non solo costringere con la forza la ragazzina a concedersi a lui ma, idea ancora più aberrante, lintenzione di far «divertire» anche i suoi amici, sette minorenni, che hanno pure filmato lo stupro di gruppo con il telefono cellulare.
Due notti fa, la vecchia Fiat Punto, allimprovviso ha cambiato direzione di marcia: ha lasciato il centro abitato e si è spostata in una zona isolata di Scampia, in una stradina buia e senza uscita. Il giovane non ha perso tempo: i buoni propositi sono spariti allimprovviso, le paroline dolci sono svanite, al loro posto, una espressione dura e una minaccia: «Spogliati, altrimenti è peggio per te». Per la ragazzina è stato un brusco ritorno alla realtà: ha stretto le braccia al petto, sussurrato qualcosa, al ragazzo: «Ma che dici, che fai. Mi stai mettendo paura. Riaccompagnami subito a casa, per favore».
E invece niente. La risposta sono stati schiaffi e pugni. Una scarica di botte per farle capire che non stava scherzando, che quella serata si stava trasformando in un inferno. Inutile il tentativo della sedicenne di sfuggire al giovane. Lo stupro si è consumato nel silenzio della notte, nellauto divenuta prigione.
Dopo mezzora di violenze, la vittima si è illusa che quel film dellorrore fosse ormai finito e, finalmente poteva tornare a casa. Non immaginava, invece, che era appena iniziato. Subito dopo, infatti, sono arrivati gli amici del diciannovenne: sette ragazzi, tutti fra i 15 e i 17 anni.
La ragazzina è stata trascinata con la forza fuori dalla Fiat Punto e tante mani lhanno bloccata. Poi a turno è stata violentata. Mentre lo stupro di gruppo si consumava, qualcuna delle «belve», filmava tutto con i telefonini. «Ti mettiamo sul web, così tutti potranno vederti», le hanno urlato, sbeffeggiandola.
Un attimo di distrazione del «branco» e la ragazza ne ha approfittato per darsi alla fuga. Con i vestiti ridotti a brandelli, ha corso disperata senza meta, alla ricerca di un portone allinterno del quale infilarsi, oppure di unauto di passaggio. Ha trovato sulla sua strada, invece, una pattuglia di carabinieri: finalmente era in salvo.
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