Claudia Passa
La vittima più eccellente del torrenziale maltempo è stata senzaltro la «domenica ecologica» del sindaco Veltroni. Il tripudio di pedoni e famigliole allaria aperta vagheggiato dal sindaco-ecologista sè trasformato in un fuggi-fuggi generale sotto il diluvio martellante che non ha risparmiato né aerei né automobilisti. Impotenti e avviliti i vigili urbani, bardati con limpermeabile dordinanza e «comandati» di presidio nei varchi daccesso della Ztl.
La cronistoria di una giornata da dimenticare ha fatto registrare il primo atto poco prima delle dieci del mattino, quando i terminali dello scalo aereo di Fiumicino hanno iniziato a segnalare ritardi nelle partenze, via via più significativi, con punte di mezzora. La pioggia torrenziale che è caduta battente sulla capitale e dintorni fin dalle prime ore del mattino ha infatti rallentato le operazioni di rifornimento e accensione che precedono il decollo dei vettori. Pian piano, ripristinata la normalità sulle piste dellaeroporto, il disagio causato dal maltempo sè fatto sempre più «terreno».
Civitavecchia e relativo comprensorio le prime vittime «stradali». Dopo la chiusura dello svincolo Civitavecchia sud dellautostrada A12 invaso dai detriti fuoriusciti dai terrapieni, infatti, è arrivato il blocco dellAurelia per oltre unora, allaltezza del chilometro 58, sul territorio di Santa Marinella, a causa dello straripamento di un piccolo fosso. Diversi i locali allagati, gli smottamenti e gli alberi caduti, innumerevoli le segnalazioni arrivate alla caserma «Bonifazi» dei vigili del fuoco. Fra le conseguenze più gravi del nubifragio, la peripezia di unautomobilista che, travolta dallacqua sullAurelia, stava per essere trascinata in mare. Senza contare lincidente nei pressi di Cerveteri, dove lasfalto bagnato ha fatto schiantare contro un albero un automobilista, che per fortuna se lè cavata con qualche frattura. Non è il massimo, ma poteva andar peggio a giudicare da ciò che è accaduto durante il corso della giornata.
Poco dopo mezzogiorno a Casetta Mattei, nella periferia romana, un fuoristrada dei pompieri accorso per alcuni allagamenti è finito in due buche larghe un metro e mezzo e profonde cinquanta centimetri. Per tirarlo fuori cè voluta unautogru. Le buche - per inciso - sono lì da luglio. Nel frattempo, gli allagamenti si estendevano a macchia dolio nella capitale, soprattutto fra lEur e la zona Ostiense, eppoi fra Ostia, Santa Marinella, Pomezia e ancora Civitavecchia. In controtendenza rispetto alla temperatura che si abbassava, si facevano incandescenti i centralini dei vigili del fuoco, della protezione civile, della polizia municipale, intasati da centinaia di chiamate. Piazze come piscine, strade come torrenti. A Villa Pamphilj un albero è precipitato su unauto parcheggiata. In via del Trullo, allincrocio con la Magliana, la forte pendenza e la pioggia torrenziale hanno portato alla formazione di un allagamento profondo diverse decine di centimetri. Gli automobilisti diretti ai Castelli e a Roma lungo la Nettunense hanno dovuto far dietrofront allaltezza di Aprilia. Nel frattempo, il Campidoglio non sè arreso: «in forma ridotta» le iniziative-ecologiche sono andate avanti. Contenti loro.
Straripamenti con gravi conseguenze anche fra Tor San Lorenzo e Ardea, dove un disabile è stato salvato dai pompieri accorsi con un mezzo anfibio presso la sua abitazione invasa dallacqua.
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