Roma«Abbiamo le scarpe di caucciù. Il governo è saldo e forte come non mai».
Ministro Ignazio La Russa, allude alla scossa evocata da DAlema?
«Non so se la scossa cui faceva riferimento DAlema è linchiesta di Bari, che mi pare riguardi soprattutto la sinistra. Di certo non ha provocato smottamenti nel Pdl».
Ne arriveranno altre?
«Il clima è cambiato. Il tentativo di far volare ancora della melma cè ma noto una sorta di assuefazione anche al gossip».
Un po di male lha fatto però, no?
«Sè creato un enorme scalpore per vicende vuote come uova di cioccolato».
Si avvicina il G8: scoppierà la bomba a orologeria?
«Sono 15 anni che provano in tutti modi ad abbattere Berlusconi. Hanno percorso tutte le vie: la via giudiziaria, la via del conflitto di interesse, il richiamo alla piazza e ora il gossip. Lunica via giusta non la seguono».
Che sarebbe?
«Quella del consenso. Le uniche volte che hanno vinto facendo ricorso alle urne è stata per una manciata di voti e mettendo insieme unammucchiata in nome dellantiberlusconismo».
Napolitano ha lanciato lappello: tregua nelle polemiche durante il vertice. Sarà ascoltato?
«Esprimo un apprezzamento molto forte nei confronti del capo dello Stato, soprattutto tenendo conto della storia personale di Napolitano. Di Pietro e soci hanno subito polemizzato, falsando le sue parole. Ma mi rendo conto che è come parlare in casa dei sordi».
Il «gossippame» ha tolto qualcosa in termini di consenso, specie tra i cattolici?
«La Chiesa è stata molto cauta sulle vicende ma non escludo che, cavalcato il gossip in campagna elettorale, qualche cosa in termini di consenso si sia perso. Poca roba però».
Dica la verità: non aveva nessuna voglia di tagliarsi la barba.
«Sapevo che il 40 per cento era il picco, il risultato massimo. Niente rasoio, quindi».
Gianni Letta non più così in sintonia con il premier. Vero o favole?
«Credo che uno dei pregi di Letta, e penso sia apprezzato e stimato da Berlusconi anche per questo, sia quello di anticipare le posizioni del premier, e di dire sempre quello che pensa. Lo ha fatto e lo farà sempre: non cè alcuna frizione tra i due».
Alcuni nel centrosinistra hanno parlato di «declino del governo Berlusconi». Come state?
«Dieci, cento, mille declini come questi. Se il declino è strappare 15 province al centrosinistra, non perderne nessuna, vincere in moltissimi comuni, mantenere i consensi dellanno scorso, beh... Dove la vedono la decadenza?».
Berlusconi ha detto che dopo il G8 rilancerà lazione di governo. Su che temi?
«Abbiamo già fatto molto ma penso che adesso si premerà sullacceleratore su famiglia, contrasto alla crisi economica, senza demordere su immigrazione e sicurezza».
Fini pare aver tolto il pretesto a dietrologie in casa Pdl: perché ora?
«Ha ripetuto quello che ha sempre detto il premier: il consenso sceglie il leader, non altri. Non ci sono delfini e non siamo una monarchia».
Piena sintonia tra i due?
«Assoluta. Vedrà che a sinistra non applaudirà nessuno questa volta. Daltronde fanno come con il Papa: lo citano solo quando conviene a loro. Quando Fini è super partes parte lincenso, quando dice cose che a loro non piacciono lo censurano».
Rapporti con lUdc: riavvicinamento in vista?
«Bisogna soltanto risolvere lequivoco del bipolarismo, ragione sociale del Pdl. Loro immaginano che il cittadino non possa scegliere il progetto: prima si vota e poi si fanno le alleanze».
Ma con Casini si stravincerebbe.
«Non bisogna fare soltanto la sommatoria: magari si aumenterebbero i consensi ma si sottrarrebbe coesione alla coalizione».
E poi la Lega lo vedrebbe come fumo negli occhi.
«E lUdc non può sostituirsi al Carroccio con il quale abbiamo un rapporto basato sulla trasparenza e la chiarezza».
Parisi ha messo a disposizione la sede di Santi Apostoli per iniziative «uliviste». Che fanno, tornano indietro?
«Non so. Erano nati con lintuizione giusta. Ma temo che la motivazione vera fosse frutto della disperazione del post Prodi: O facciamo qualcosa o siamo finiti. E poi lerrore è nel manico».
Ossia?
«Sono nati su basi molto fragili e ora cè la tendenza a dividersi».
Chi spera che vinca il congresso, Bersani o Franceschini o...?
«Non faccio il tifo per nessuno. Mi auguro che trovino qualcuno che sotterri definitivamente lantiberlusconismo. Ci aveva provato Veltroni allinizio ma poi non cè riuscito».
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