da Roma
Nel corridoio di Montecitorio Gianfranco Fini scherza con i cronisti: «Non sarà mica la Pravda questo giornale! Se uno manda un articolo verrà pubblicato». Ha appena presentato il nuovo Secolo dItalia, il presidente di An, grafica e formato rinnovati, full color in metà delle pagine, impianto culturale da «secondo giornale», pieno di spigolature, interpretazioni e provocazioni sapide (uno dei titoli ieri recitava: Apocalypto Ds... un altro articolo polemizzava con Liberazione su Conan il Barbaro!»). Quando parla Fini ancora non sa delle stoccate di Francesco Storace (che preferiva il vecchio giornale), e forse ignora che Daniela Santanchè non è stata invitata alla conferenza stampa, e che a pagina 4 la «Ségolène di An» è stata strapazzata con un articolo sarcastico di Valerio Goletti («Pasionarie o comari a destra»?) che ironizza sullassemblea dove le coordinatrici regionali di An hanno contestato la degradazione.
Ma è così vero che il nuovo impianto del giornale è vivacissimo e politicamente scorretto, che ieri non poteva non saltare allocchio un titolo dedicato proprio al presidente di An: «Veltroni-Fini, i nuovi duellanti affilano le lame». E nellanalisi dellarticolo, firmato dalla cronista politica Annamaria Gravino, era sorprendentemente esplicito il riferimento a un imminente duello tra i due leader per Palazzo Chigi: «Lipotesi di una contesa Fini-Veltroni - scriveva Il Secolo - si va sempre più consolidando nellanalisi degli osservatori politici, quanto nelle percezioni degli elettori». E poi, con un passaggio ancora più interessante, la Gravino aggiungeva: «Se per Fini questo è il frutto della coerenza di un percorso nella Cdl (ribadita da Berlusconi nella manifestazione del 2 dicembre) per Veltroni quello della leadership è un risultato tutto personale giocato su una fine tempistica e sulla sapiente gestione della visibilità acquisita in Campidoglio». Caspita. Dopo la partecipazione e i reciproci complimenti tra i due leader alla presentazione del libro di Veltroni, e dopo lintervista di Fini al Corriere della Sera sul referendum, dopo lannunciata partecipazione dei due ad un seminario referendario, un ennesimo tassello sulla via particolarissima del bipolarismo allitaliana, dove gli avversari si «scelgono» il contendente (come accadde in qualche modo anche tra Silvio Berlusconi e Massimo DAlema) in campo avverso, e si spalleggiano nel difficile cammino che porta alla nomination.
Così, per il cronista, girare il contenuto dellarticolo in una domanda al leader è inevitabile. Non meno interessante la risposta del presidente di An, che allinizio si schermisce: «Questo articolo non lho ancora letto - sorriso - sono arrivato alla conferenza con un po di ritardo...».
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