(...) votata. Quaranta le persone intervistate e solo in cinque (talvolta con piccoli aiutini, ndr) hanno saputo rispondere che i candidati sindaci sono Marta Vincenzi ed Enrico Musso. Ben 15 invece credono che oltre all'europarlamentare e altri non ben precisati candidati ci siano anche Zara e Sanguineti.
Ma l'effetto dei riflettori sulle primarie è sconvolgente: Alessandra 32 anni, non ne è sicura, ammette ignoranza politica però non crede «si debba tornare al voto, perché la vittoria di Marta è stata netta». Altri invece ritengono ci sia il ballottaggio. Marisa, 45 anni, parrucchiera ne è quasi seccata. Ma a suo giudizio i candidati sono sempre loro: Marta Vincenzi (citata come «Lamarta»), Zara e Sanguineti.
Miriam, 85 anni portati egregiamente, due sacchetti pesanti sulle proprie braccia è da sola a far la spesa al Mercato orientale. Alle primarie è andata a votare, e sa che Marta Vincenzi ha vinto. Si ricorda perfino i nomi degli altri candidati, ma se le si spiega che a votare dovrà tornare un'altra volta capisce il trucco: «Ecco perché erano tutti e tre di sinistra...». Pochi metri e si incontra Enzo P., 61 anni, in giro con moglie, figlia e nipotina. Portamento distinto, buona dialettica. È un elettore di centrosinistra, ha votato alle primarie e ritiene che ormai «Zara e Sanguineti abbiano pochissime chance di vittoria». Sa che ci sono anche altri candidati di centrodestra ma non li ha presi in considerazione.
Valentina 26 anni stupisce: Enrico Musso è il primo nome che le viene in mente. Poi però tra coloro ancora in lizza per guidare la Giunta di palazzo Tursi ecco che cita tutto il trio dell'Unione schierato alle primarie. Stesso errore per Rosa Maria B, 68 anni pensionata e Anna C. di 56. L'entità astratta di Musso però emerge sotto altre svariate forme: «Tra i candidati - risponde Rita 50 anni - c'è Lamarta, quel giovane nuovo e forse altri». Carla R., 70 anni circa («l'età non si dice») sa che in lizza ci sono un professore di economia per il centrodestra e la Vincenzi. Il marito Alfredo R., lui ottant'anni giusti giusti non sa fare altrettanto: «I nomi dei candidati non li ricordo - spiega - ma c'è una donna per la sinistra».
La Provincia poi è quasi per tutti un mistero. Sulle quaranta persone intervistate solo in tre sapevano che si sarebbe dovuto votare anche per il rinnovo di questa istituzione. Francesca C., 46 anni è l'unica che registra l'en plain di risposte esatte: non solo si ricorda Vincenzi e Musso, ma risponde decisa anche sui candidati Oliveri e Repetto. Per il resto è nebbia assoluta e il rinnovo delle circoscrizioni risulta un piccola sconosciuta realtà.
Gianluca, 39 anni, al mercato orientale ci lavora. Sa che si dovrà votare e voterà, ma sui nomi Vincenzi e Musso è preso in contropiede. «Musso non so chi sia - risponde - ma Vincenzi non era quella che vendeva in tv?».
La confusione è grande. Primarie, elezioni, ballottaggi: nessuno sembra capirci più niente. E nel mugugno genovese a regnare è un senso di insofferenza generale. Tanti scappano: «Di politica non saprei che dire...». E ancora: «Non so chi siano i candidati, ma tanto sono tutti uguali». Luoghi comuni e incertezza, accomunati da un comune desiderio di nuovo. «Servirebbe un candidato giovane e indipendente altrimenti che serve votare i soliti noti» sentenzia un arrabbiato Giuseppe M., 62 anni che non sa dell'esistenza di Enrico Musso.
Ma ecco anche chi dietro al banco di lavoro, cade dalle nuvole perfino alla notizia che bisognerà votare per eleggere un nuovo sindaco. Joseph A. 21 anni, cittadino italiano a tutti gli effetti non ne aveva la più pallida idea. E non è il solo: «Non ho mai mancato a nessuna elezione - garantisce Adolfo G., 73 anni - se mi dice che si deve votare, allora voterò». Però sulle elezioni 2007 vuoto totale.
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