(...) «Io lo vedo bene a Sestri Ponente, nella zona dellaeroporto» si sbilancia lassessore alle Infrastrutture Mario Margini, senza curarsi minimamente di cosa ne pensi il legittimo proprietario del terreno che, fino a prova contraria, è il signor Demanio Aeroportuale. «Non sono daccordo, teniamoci il Luigi Ferraris che a Marassi ci sta benissimo», replica il collega con delega allo Sport, Bruno Pastorino, a prescindere dal fatto, par di capire, che il Comune mantenga la proprietà dellattuale arena calcistica o la ceda al miglior offerente, Riccardo Garrone o Enrico Preziosi, o entrambi in società, non importa. Basta che paghino. E qui comincia a serpeggiare qualche dubbio. Allora sinserisce il sindaco che avanza unaltra idea geniale: «Non mi piacciono - fa Marta Vincenzi, e lo ribadisce al Giornale - quei due dischi volanti del progetto Garrone-Giacomazzi. Lo stadio se po fa, we can agli Erzelli». E poco importa se si dovesse creare qualche problema di traffico, e di afflusso e deflusso della tifoseria anche se gioca lAlbinoleffe. Al limite, si può sempre fare una gronda, o almeno progettarla, convocare un «tavolo», consultare i comitati, proiettare qualche diapositiva in consiglio comunale, riunire i parlamentini dei Municipi, e aprire un dibattito pubblico nellambito di una conferenza strategica. Senza aprire il cantiere, naturalmente. Nel frattempo, a suon di «io lo farei qui, io lo farei là», cè quasi limpressione che alcune esternazioni siano fatte apposta per forzare la mano (nella fattispecie, alle società calcistiche cittadine), ma che in realtà di concreto ci sia ben poco. E comunque si continua a trascurare sempre il piccolo particolare del proprietario del terreno su cui costruire il complesso sportivo-ludico-commerciale.
Tanto si è tirata la corda, che infine anche lAeroporto sè rotto. E ieri ha emesso un comunicato al vetriolo in cui prova a rimettere le cose nella giusta luce: «Le aree di cui si parla sono demanio aeroportuale - precisa la nota -, e nessun approfondimento è mai stato fatto con la società Aeroporto di Genova. Al di là delle procedure formali che pure sono significative - bacchetta ancora il comunicato - è difficilmente prevedibile che laeroporto, che tende a una sua fase di sviluppo, possa privarsi di spazi strategici». Si ribadisce, infine, «la disponibilità a un confronto purché questo avvenga nellambito di corrette relazioni istituzionali».
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