nostro inviato a Cannes
Un «passo importante», un «esempio», una «decisione lodevole». Su Silvio Berlusconi piovono i complimenti dei Grandi al termine di ore di tensione dietro le quinte del G20. La preoccupazione dei leader mondiali è forte; se ne fa portavoce soprattutto il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il primo giorno di vertice aveva usato parole militaresche per descrivere la strategia di Francia e Germania verso i Paesi in difficoltà: «Noi dobbiamo fare il nostro lavoro». E ancora: «Se crolla leuro crolla lEuropa». I timori per il debito pubblico italiano, e per il rischio che anche solo una parte dellenorme stock di Btp in scadenza nei prossimi mesi (100 miliardi entro primavera) non venga rinnovato, sono una pesante cappa grigia sulle teste dei Grandi.
È per questo che viene accolta con sollievo la richiesta italiana alla «certificazione» del Fondo monetario internazionale. È una mossa che ispira fiducia. Perché in questo momento il bene più prezioso per lItalia, prima ancora dei fondi per sostenere i debiti, si chiama credibilità. È questo che chiedono i mercati finanziari e i leader delleconomia. Lo dice unaltra francese, Christine Lagarde, direttore generale del Fmi: «Il problema dellItalia è la mancanza di credibilità». Gli ispettori del Fondo arriveranno a fine mese. «Verificheremo attraverso unanalisi indipendente - spiega Lagarde - che le autorità italiane facciano ciò che si sono impegnate a fare presso lUnione europea».
José Barroso, presidente della Commissione europea, giudica «un passo importante» lapertura alle verifiche del Fmi. È una dimostrazione che «i Paesi membri dellUe sanno affrontare le difficoltà» che arrivano dai mercati. Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, sottolinea che il monitoraggio trimestrale «non è un diktat per lItalia, non labbiamo messa nellangolo» e che i controlli sono «molto importanti per la credibilità» perché «la situazione dellItalia è completamente diversa da quella della Grecia».
Barack Obama definisce «un esempio delle necessarie misure per riacquistare fiducia» la richiesta italiana di essere certificata da unautorità indipendente «per rimettere la situazione del Paese su un piano sostenibile». «LItalia ha fatto molti progressi - aggiunge il presidente americano nella conferenza stampa che chiude il G20 di Cannes -. La crisi in molti casi è psicologica. Vedi lItalia, che è un grande Paese, con una grande base industriale». E alla fine anche Sarkozy, che a Cannes era padrone di casa, depone le armi: «L'Italia, che è un Paese essenziale della zona euro, uno dei Paesi principali, ha lodevolmente deciso di fare appello alla Commissione Ue e al Fmi per certificare i risultati che avrà raggiunto su base trimestrale». «Non è nostro obiettivo cambiare né il governo dellInghilterra né quello dellItalia - ha detto il presidente francese, rispondendo a un giornalista britannico -. LItalia ha un presidente del Consiglio che si chiama Silvio Berlusconi, lui ha presentato un piano e questa è una realtà che ci si impone democraticamente. Lui ha chiesto al Fmi e alla Commissione un monitoraggio. Perché dite che siamo noi a creare le condizioni di unalternanza in un Paese o in un altro? Sarebbe una follia, ci sono delle regole!». Limpegno di approvare rapidamente le riforme è messo nero su bianco nel comunicato finale del G20, che esprime «sostegno alle misure presentate dallItalia nel summit europeo» di fine ottobre e applaude linvito di ieri al Fondo monetario. Quanto alle altre decisioni di Cannes, la tassa sulle transazioni voluta dallEuropa, ma bocciata dagli Stati Uniti, è appena accennata nel documento conclusivo che invece auspica labolizione dei paradisi fiscali. Quindi niente decisioni.
Resta un auspicio anche la maggiore flessibilità nei cambi chiesta alla Cina.
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