Obeso un italiano su dieci Visite gratis in 170 città

L’Associazione di dietetica e nutrizione clinica ha indetto per il 10 ottobre l’Obesity-day

da Milano

Prendete nota e fissatevi una data importante: il 10 ottobre, giorno dell’Obesity day. In quest’occasione, chiunque ha problemi di linea potrà presentarsi in uno dei 170 centri italiani dell’Adi, l’Associazione di dietetica e nutrizione clinica, e farsi visitare. Peso, altezza, massa corporea e infine il verdetto: non c’è da disperarsi se si rientra nella categoria dei grassi, cioè di chi è in sovrappeso o peggio di chi è obeso. Gli specialisti offriranno consigli e diete adeguate per recuperare il peso forma e controlleranno se il paziente presenta rischi cardiovascolari. Il tutto gratuitamente, e questo significa che si potrà risparmiare almeno 80 euro mediamente richiesti da un qualsiasi dietologo privato per elargire buoni consigli.
L’iniziativa è meritevole quanto necessaria. In Italia, come nel resto del mondo occidentale, i grassi sono tanti. E se non li vogliamo chiamare così, possiamo sempre utilizzare il termine sovrappeso per non allarmare troppo il pubblico. Ma sempre di ciccia si parla. I numeri lo confermano. Su cento italiani, ben 44 devono litigare quotidianamente con i chili di troppo. Di questi 44, ben 10 sono obesi, mentre gli altri 34 sono in sovrappeso. In numeri assoluti, la popolazione di obesi in Italia è di 4 milioni 700 mila, con un incremento di circa il 9 per cento rispetto a un anno fa. Un identikit preciso dell’obeso-medio non è ancora stato delineato anche se i chili di troppo sembrano preferire i giovani maschi che ingrassano più degli altri seguiti dagli anziani. L’incremento dell’obesità infatti, è stato rilevato nei giovani adulti tra i 25 e i 44 anni. Al crescere dell’età la quota di soggetti con problemi di peso aumenta: sono il 2,1 per cento le persone obese tra i 18 e i 24 anni mentre il valore massimo del 15,6 per cento si trova nella fascia di età 65-74 anni.
Analogo andamento vale per le persone in sovrappeso: tra i giovani di età compresa tra 18 e 24 anni la
percentuale è di circa il 13,1 e raggiunge il livello massimo (46,1 per cento) tra i 65 e i 74 anni. L’eccesso di peso è inoltre più diffuso tra gli uomini, (uno su quattro dovrebbe dimagrire qualche chilo) a differenza delle donne che stanno più attente alla linea (solo 26,6 ha problemi di bilancia)
Ma l’Italia è lunga e le abitudini alimentari tra le varie regioni incidono sul peso corporeo della popolazione. Così, sempre per restare sui numeri, si scopre che le persone obese si concentrano soprattutto in Basilicata e in Molise, rappresentano infatti oltre il 13% dell’intera popolazione. Ed è sempre al Sud la situazione più critica dove la media degli obesi raggiunge quota 11,6 contro l’8,4% del Nord–Est. Diversa la condizione nelle isole. In Sardegna la quota si ferma all’ 9,4% , in Sicilia raggiunge l’11,6 per cento.
L’Italia dunque si impigrisce sempre più anche se, una nota consolatoria, rimane ancora tra i livelli più bassi in Europa per l’obesità degli adulti. Non parliamo poi degli Stati Uniti dove la piaga dell’obesità colpisce già i quindicenni e dove tre persone su dieci usa una taglia extralarge. Nel nostro paese, invece, su cento persone oltre i 18 anni, 9,8 sono obese, 34,2 sono in sovrappeso, 52,6 sono normopeso e 3,4 sono
sotto il peso forma. Una situazione da tenere sotto controllo tanto che il presidente dell’Adi, Giuseppe Fatati,
ha lanciato un appello alle istituzioni. «L’amministrazione comunale di Los Angeles sta varando una legge per bloccare nuove licenze di fast food per i prossimi due anni. È una proposta molto sensata che dovrebbe imitare anche l’Italia».

Michela Barichella, presidente dell’Adi Lombardia ricorda invece che l’obesità non solo un problema estetico, perché provoca danni per la salute. «La maggior parte delle persone associa questa malattia a problemi estetici e sociali – spiega l’esperta- ma il sovrappeso porta a complicanze gravi di salute, come ipertensione e diabete».

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