Oh nooo! Ora ci si mettono i politici

TIFO CONTRO La deputata Pdl Frassinetti: «Allora vedrò la finale di Champions con la maglia del Bayern»

Oh nooo, siamo di nuovo in Parlamento.
C’è pronta un’interrogazione di alcuni senatori Pd, ce l’hanno con la Lazio e i tifosi della Lazio, la Figc che vara i calendari, ma soprattutto: «Con i network televisivi che intendono massimizzare gli ascolti distribuendo in orari diversi le partite con le ultime decisive giornate di campionato che non seguono più quel criterio logico a discapito della lealtà sportiva», testuale da Roberto Della Seta e Raffaele Ranucci che chiedono al Presidente del Consiglio se questa situazione non alteri la regolarità del campionato. Ginepraio. Con sdegno. Paolo Cento, ex Lotta Continua, ex sottosegretario all’Economia, oggi presidente del Roma club Montecitorio, ha fatto sapere: «Il clima surreale in cui si è giocato è figlio della gestione del calcio». Nessuno allineato alla raccomandazione di Maurizio Gasparri che tuonò: «La politica rimanga fuori dal calcio». No, gli risposero, guarda che sono le farmacie che devono stare fuori dal calcio. Ma lui dritto per la sua strada. I politici vogliono fare i tifosi? Accontentiamoli, trattiamoli come tali.
Il consigliere della provincia di Roma, Marco Palumbo, anche lui Pd, fa: «Mettersi la sciarpa della squadra avversaria, esultare quando quest’ultima segna, insultare i pochi giocatori che si impegnano, significa solo ed esclusivamente essere antropologicamente subalterni e inferiori». Dai, anche per chi non mastica la materia suona brutto, puzza da serie A e serie B, insomma superiori e inferiori. Ma la più gagliarda arriva dall’altra sponda, perché il tifo più che trasversale, è cieco: «Amici, romani, compatrioti, prestatemi orecchio: io vengo a seppellire l’Inter e la Lazio, Moratti e Lotito compresi. Dopo lo squallido spettacolo di domenica sera se c’è un giudice sportivo a Berlino, Internazionale e SS Lazio saranno entrambe retrocesse in serie «C», mentre lo scudetto 2009-2010 sarà legittimamente assegnato alla A.S. Roma, che, fra l’altro, è squadra italiana, dove giocano italiani, allenati da un italiano».
È un virgolettato, non si scherza, lo ha affermato Giancarlo Lehner, deputato Pdl, che ha strizzato l’occhio a sor Beppe Garibaldi: «Insieme ai 150 anni dell’Unità d’Italia, prepariamoci, di contro allo straniero, a festeggiare lo scudetto giallorosso». Un po’ come far sapere che l’unità ha un senso se la Roma vince il tricolore, la spiegazione più tenera che ci siamo dati, faticando. Anche Marco Martinelli, vice responsabile organizzazione del Pdl, chiama tutto il Paese a raccolta: «Bisogna, con tutte le forze, evitare che accadano in futuro spettacoli di questo genere. Ha perso tutto il mondo del calcio». Il presidente del Consiglio comunale di Roma, Marco Pomarici, non fa distinzioni e bacchetta tutti i suoi cittadini: «La città di Roma ha fatto una figura ignobile e questo non può passare sotto silenzio». Si è fatto sentire anche il suo vicepresidente, Samuele Piccolo: «Brutta pagina non di sport ma di antisportività vista in ogni parte del mondo. Come si fa a spiegare a milioni di telespettatori perché sugli spalti italiani si tifava per la squadra avversaria?».
Il deputato Pdl Claudio Barbaro parla di calcio malato e, come avviene nel giornalismo moderno, va oltre la notizia: «A chi troppo spesso parla di casta politica consiglio di fare attenzione anche a questa casta dirigenzial-sportiva». Macchie qua e là. Stefano De Lillo, senatore Pdl: «Cattivo esempio per le nuove generazioni». La deputata Pdl Paola Frassinetti: «Adesso guarderò la finale di Champions league con la maglietta del Bayern». Daniele Capezzone, portavoce Pdl: «Dirigenti, giocatori e tecnici della Lazio devono dare spiegazioni». Il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto, ha parlato di «Campionato completamente falsato». Maurizio Paniz, presidente del Consiglio d’Appello alla Camera e Presidente dello Juve club Montecitorio: «Non è giusto che la Roma debba vincere sul campo e fuori dal campo».

Fatte le debite somme sugli interventi, finisce 12-9 per la maggioranza in un confronto che nessuna delle due avrebbe voluto vincere. Da inchiesta.
Adesso il Chievo di Luca Campedelli, noto tifoso nerazzurro, decide il campionato. Lapidario Massimo Moratti: «Io però non mi vergogno, è un problema fra Roma e Lazio».

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