Omofobia, Carfagna frena "La legge serve, non oggi"

Dopo le critiche dell'Onu all'Italia per aver affossato la legge sull'omofobia, il ministro delle Pari opportunità chiede una pausa di riflessione: "Niente ddl in cdm, il no della Camera si impone di attendere sei mesi"

Omofobia, Carfagna frena 
"La legge serve, non oggi"

Roma - La legge sull'omofobia sta ferma un giro. Il disegno di legge "non verrà presentato oggi in consiglio dei ministri". Lo annuncia il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, nel corso della Telefonata con Maurizio Belpietro su Canale 5. "Credo che su un tema così complesso - aggiunge la Carfagna - ci sia bisogno di una riflessione più ampia. A ogni modo il disegno di legge non potrebbe comunque arrivare all’esame delle Camere, perché dopo la questione di pregiudizialità che è stata accolta bisogna aspettare sei mesi prima di poter discutere dello stesso argomento. Io potrei presentarlo anche oggi in consiglio dei ministri ma poi il problema è che per presentarlo alle Camere bisogna aspettare sei mesi".

Riflessione Il ministro si dice quindi "dell’idea che questo tempo vada impiegato per fare una riflessione più ampia all’interno della stessa maggioranza per cercare di arrivare a una posizione quanto più possibile condivisa". Il ministro ha infatti invitato "i cattolici e il Pdl a non avere paura di una legge contro l’omofobia". Devono anzi "liberarsi da questi fantasmi" e capire che non si tratta di un cavallo di Troia "per aprire la via al riconoscimento dei matrimoni gay". Il ministro riconosce che Paola Concia, la relatrice Pd del testo bocciato alla Camera, "aveva fatto un buon lavoro, di grande equilibrio.

Ma quel disegno di legge aveva un difetto: non contemplava le discriminazioni per l’età e per la disabilità, come invece previsto dal trattato di Lisbona. Per questo la stessa Concia era favorevole, come me del resto, a rinviarlo in commissione e sul rinvio avevo dato la mia parola d’onore al Pd" sottolinea il ministro per le Pari opportunità.

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