Gli operai portano a spalla l’urna del Santo patrono

Gli operai portano a spalla l’urna del Santo patrono

Hanno portato a spalla fino al mare le ceneri di San Giovanni Battista, protettore e patrono di Genova, per la rituale benedizione della città: sono i dodici operai, tutti con la tuta delle rispettive aziende di appartenenza, che ieri pomeriggio hanno voluto anche in questo modo rendere concrete le parole del cardinale Giuseppe Siri che diceva: «Genova è il suo porto e la sua industria». Gli operai - di Piaggio Aeronautica, Fincantieri, Amt, Elsag, Tirrenia e Selex - hanno ricevuto l’urna cineraria dalla Confraternita che le custodisce e con questa si sono avviati verso il porto. «La nostra presenza qui - ha spiegato uno dei due operai della Piaggio - è per riportare all’attenzione di tutti la questione del lavoro. La nostra azienda sta soffrendo la cassa integrazione in un periodo non favorevole per le commesse». Accanto ai dodici operai e solidali con loro, hanno partecipato alla tradizionale processione circa cinquemila cittadini che hanno occupano praticamente tutto il tratto tra la cattedrale e il Porto Antico.

In testa al corteo, l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, e il cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il clero. Dopo la cerimonia al Porto Antico la processione ha fatto ritorno in cattedrale.

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