Ora la sfida ad Apple arriva da Monza: «E siamo molto smart»

Vorrei sapere perché se l'ultra sessantenne David Bowie pubblica un gran bel disco dopo 10 anni di silenzio siamo unicamente di fronte a Bowie che ritorna, mentre se Al Bano, Toto Cutugno e i Ricchi e Poveri vanno al festival di Sanremo allora è un festival vintage come ho letto e sentito. Sono certo che se Bowie o i Rolling Stones avessero scelto l'Ariston per promuovere qualcosa, sono certo che l'amatissimo aggettivo non sarebbe stato né scomodato né storpiato dandogli significato negativo o ironico.
Vorrei sapere perché un'automobile evidentemente vecchiotta, una quattro ruote magari spigolosa e con i paraurti cromati e le luci antinebbia gialle montate coi bulloni in vista, abbia comunque diritto di esistere e far benzina e trovare sempre il carburante ovunque, mentre non sono più libero di utilizzare il mio telefono Siemens grigio e col disco ingiallito perché con i toni e tutta quella technoroba di oggi non mi è più concesso di chiamare sempre e chiunque ma solo di ricevere.
Vorrei sapere perché, prima, con un semplice adattatore potevo guardare la mia cara e vecchia tv Brionvega Algol 11 che «ma che bella che bella che bella» dicono sempre tutti quando la notano nello studio e «che bella che bella che bella fa addirittura pendant con la radio arancione a cubo» aggiungono tutti, mentre adesso non posso più. Adesso me lo impedisce il digitale terrestre. Però in Inghilterra ci sono ancora migliaia di abbonati al bianconero.
Vorrei sapere perché tutte le sante volte in coda al supermercato devo spiegare e quasi giustificarmi con la cassiera che chiede e mi guarda come un marziano e rispondo «no signorina no, non ho una tessera fedeltà, non mi interessano la raccolta punti e neppure gli sconti associati perché voi dovreste farli a tutti quei benedetti sconti».

L'aggettivo vintage usato come sfottò al Festival, oggetti ancora attualissimi che non si possono più utilizzare, azioni semplici come l'acquisto complicate da moduli e bollini. Stanno discriminando chi vive vintage. Che sia perché è un vivere che fa invidia? twitter:@bennycasadei