Cronaca locale

Ospedali Pronto soccorso allagati e centralini roventi

Quella di ieri è stata una giornata difficile per molti milanesi alle prese con le conseguenze del terribile nubifragio. Soprattutto per coloro che si trovavano in quattro pronto soccorso: sia come pazienti, sia come sanitari. Il temporale ha allagato quello dell’ex clinica Santa Rita, del San Giuseppe, del San Paolo e del San Raffaele, creando problemi così anche al 118. Il quale doveva già far fronte ad altre difficoltà, come il boom di richieste d’aiuto (oltre 800 da mezzanotte alle 10) ed allo slalom delle autoambulanze tra le strade allagate e congestionate dal traffico. Il servizio d’emergenza ieri, oltre ai pronto soccorso al completo indipendentemente dall’eccezionale ondata di maltempo, non ha potuto contare su quello dell’Istituto Clinico Città Studi (ovvero l’ex clinica Santa Rita) e quello del San Giuseppe. Nel primo come spiega il direttore sanitario Eugenio Vignati: «Il temporale ha fatto saltare le schede magnetiche degli ascensori, nei quali non è rimasto intrappolato nessuno, e gli interruttori di protezione. L’allagamento ha compromesso l’attività della radiologia e delle sale operatorie. «Ma già alle 14 - dichiara Vignati - abbiamo potuto operare d’urgenza una signora di ottant’anni con un blocco intestinale». Queste non sono le uniche camere chirurgiche messe fuori uso dalla pioggia, ci sono anche tre dell’ospedale San Giuseppe e quelle del San Paolo che hanno subito solo un rallentamento di un’ora e mezzo. All’ospedale di via di Rudinì le infiltrazioni d’acqua hanno impedito l’uso degli ambulatori. «Non ci sono stati però disagi per gli utenti - dichiara il direttore sanitario Mauro Moreno - sono stati visitati in altri locali».

Al San Raffaele il maltempo ha creato problemi all’accettazione centrale e un guasto alla cabina dell’Enel.

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