Per la prima volta in 25 anni la stagione della Filarmonica prevede un'ospitalità. Si tratta della Sobr, Symphonieorchester Des Bayerischen Rundfunks. E non diciamo poco. Dal momento che, orchestra di eccellenza estrema, è ritenuta seconda per valore solo ai Berliner e forse nemmeno a loro. Con il complesso della Radio Bavarese, che dalle nostre parti si sente assai poco, altra rarità. La presenza del direttore principale Mariss Jansons, principale anche al Concertgebouw di Amsterdam. Ne ricordiamo, una decina di anni fa, la presenza sul podio della Verdi. Tanta grazia è dovuta a un minitour che nel volgere di pochi giorni mette in fila Torino-Lingotto (dove Jansons fu accolto alcuni mesi fa alla testa del Concertgebouw), Maggio Fiorentino, Auditorium di Napoli e Scala. L'orchestra, fondata da Eugen Jochum nel 1949, è una compagine di grande tradizione che ha accolto le bacchette più prestigiose. Da Carlos Kleiber a Klemperer, da Solti a Bernestein, da Haitink a Muti. Ma anche, grazie ad una rassegna di musica contemporanea, lo strepitoso rosario Stravinskij, Milhaud, Hindemith, Boulez, Stockhausen, Kagel, Berio, Eötvös.
Nomi e repertorio dell'oggi che l'orchestra ha recentemente affiancato alla frequentazione del repertorio barocco di ieri. E se la consuetudine con Rafael Kubelik ha significato apertura sul Novecento, tra le imprese della Sobr dobbiamo ricordare anche le incisioni operistiche di Carlos Kleiber o il memorabile Tristano (1981) di Bernestein. Che nell'89 avrebbe celebrato con la Nona di Beethoven la caduta del muro di Berlino. Quanto a Jansons, eletto nuovo leader a furor di popolo nel 2003, il direttore è un lettone di Riga, figlio d'arte, allevato in Urss e specializzato a Vienna e Salisburgo (Karajan). Sebbene la figura di riferimento resti il mitico Mravinskij del quale fu assistente a Leningrado. A Monaco, dove sta completando l'incisione delle sinfonie di ostakovic, anche Jansons significa apertura sul nuovo.
Magistralmente calibrato il programma di stasera che inizia con lo Strauss del poema sinfonico Also sprach Zarathustra, evidente allusione a Nietzsche oltre che bene dell'inconscio collettivo per quell'apertura sul saluto di Zarathustra al sole ripreso da Stanley Kubrick in Odissea nello spazio. E se tra le grandi imprese dell'orchestra annoveriamo il Tristano dell'81, il concerto ne propone la sintesi costituita da Preludio e Morte di Isotta. Prima e ultima pagina del dramma wagneriano. Quindi la Suite del Mandarino Meraviglioso di Bartók. Nota pantomima su testo di Lengyel, diventato balletto per intervento di Aurel Milloss in stretta collaborazione con il compositore, considerata partitura tra le più rivoluzionarie del Novecento.
Mariss Jansons dirige lorchestra Sobr
questa sera ore 20
teatro alla Scala
tel. 02-72023671
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.