Roma - Il trattato di Schengen può essere sospeso in via temporanea, le direttive europee anticipate o ridiscusse, l’immigrazione clandestina può diventare reato. Il governo Berlusconi sembra voler imprimere una svolta nella guerra agli ingressi irregolari. E il pacchetto sicurezza che ieri è stato discusso collegialmente da cinque ministri (Maroni, Frattini, Alfano, La Russa, Ronchi), con il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano e il capo di gabinetto del Viminale Gianni de Gennaro, mette insieme competenze di Interni, Giustizia, Esteri, Difesa, per una serie di provvedimenti di rottura rispetto al passato: da pene più severe per alcuni tipi di reato alla tolleranza zero all’immigrazione non regolare, pur nel rispetto dell’Europa e dello «spirito di Schengen». Dopodomani, venerdì, si svolgerà un nuovo incontro per portare il pacchetto all’attenzione del premier Berlusconi in vista del Consiglio dei ministri di Napoli del 21 maggio.
Uscendo dalla lunga riunione a palazzo Chigi, il titolare del dicastero delle Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, ha spiegato al Giornale che c’è «un progetto culturale» alla base del «pacchetto», una serie di provvedimenti per contrastare tutti i tipi di criminalità: quella legata ai clandestini ma anche quella organizzata, delle mafie, e la microcriminalità, che opera sotto casa e fa più paura ai cittadini.
Immigrazione
Si va verso l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, anche se già ieri sono giunti dall’Unione Europea generici segnali di perplessità. E si va verso l’estensione del tempo di permanenza nei cpt, i centri di prima accoglienza per immigrati, fino a 18 mesi. In questo caso si tratterebbe di anticipare una norma già in discussione a Bruxelles. Le altre due novità sono l’imposizione di un tetto di budget minimo per i comunitari che vogliono entrare in Italia, per contrastare l’ingresso dei rom.
I rapporti con l’Ue
L’Italia proporrà all’Europa che «Schengen venga mantenuto - spiega Ronchi - ma che si inserisca più durezza sull’immigrazione clandestina». Tanto più che fu proprio l’ex commissario Frattini, ora ministro degli Esteri, ricorda Ronchi, a far inserire «un termine entro il quale la Commissione europea avrebbe dovuto rivedere i criteri». Il problema sono sempre gli ingressi dalla Romania, che l’Italia vorrebbe arginare. Finora il libero ingresso in Italia, secondo le regole Schengen, era stato sospeso, ma solo a tempo, per determinati grandi eventi come il G8 di Genova.
Poteri ai sindaci
Il controllo del territorio parte dalle città. Sicurezza e federalismo nel pensiero del ministro Maroni vanno di pari passo. Si prevedono quindi modifiche al testo unico sugli enti locali per assegnare ai primi cittadini più competenze in materia di sicurezza e salvaguardia del decoro urbano. La creazione del commissario speciale sui rom a Milano, annunciata ieri da Maroni dopo l’incontro al Viminale con il sindaco Letizia Moratti, sarà presto seguita anche da Roma.
Inasprimento delle pene
Si sta studiando una serie di modifiche al codice penale per rendere più dure le pene per chi si macchia di alcuni reati: scippi, furti e rapine in appartamenti, maltrattamenti a bambini o portatori di handicap e violenza sulle donne.
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