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Padova, liceo nel ciclone La carica dei cento con il «6» in condotta

PadovaMaria Stella Gelmini indica la strada e i professori del liceo scientifico Einstein di Piove di Sacco (Padova) la seguono con convinzione. Il ministro ha introdotto la nuova scala di valutazione per quel che riguarda la condotta? Bene, per far capire agli studenti che la ricreazione è finita, a un centinaio di loro è stato affibbiato un poco incoraggiante 6, preludio possibile a una bocciatura che diventa probabile.
Tranquilli, l’impostazione garantista della scuola verrà rispettata se è vero, come è vero, che Carmela Palumbo, la dirigente scolastica regionale, ha già annunciato di voler procedere con tutte le verifiche del caso, «se necessario inviando pure gli ispettori». Perché il punto della questione è semplice: sono gli studenti degli indisciplinati matricolati, o sono gli insegnanti a essere dei persecutori?
Inutile dire che la risposta è diversa, opposta, a seconda della campana che si sente suonare. Certo, a giudicare dall’elenco delle manchevolezze di cui si sarebbero resi responsabili i ragazzi, la politica del pugno di ferro autorizzata dalla Gelmini potrebbe rivelarsi un toccasana. Sì, perché i continui ritardi sull’orario di ingresso a scuola, le ricreazioni che non finivano mai, le firme false in calce a giustificazioni inventate stavano trasformando, a detta dei professori, il liceo Einstein in una sorta di bolgia ingovernabile. Ecco perché è arrivata la decisione di stangare: un centinaio di 6 in condotta (su 1.200 studenti in tutto), più la ciliegina sulla torta di un 5 affibbiato a uno studente sospeso più volte per essere stato sorpreso a marinare la scuola.
«L’8 per cento dei nostri studenti - ha confermato al Corriere del Veneto il preside, Simone Meggiolaro - avrà il 6 in condotta per diversi e gravi motivi di comportamento scorretto». «Non c’erano altri mezzi che potevamo usare», ha aggiunto una professoressa.
La rete degli studenti del Veneto ragiona in punto di diritto. Per Luca Trescato, rappresentante della Rete, «la legge è stata calpestata». «Ci chiediamo - aggiunge - perché l’alta competenza e formazione di docenti e preside non abbia bloccato un provvedimento illegale come questo. Su quali basi hanno deciso?».
«Sulla base della legge di settembre», risponde piano il preside, che si dice tranquillo e disponibile a qualsiasi ispezione. «Noi accettiamo tutti i controlli che la dirigente scolastica regionale vorrà fare - aggiunge - e tenete presente che abbiamo dato anche vari 10 in condotta a chi lo meritava».
La sensazione è quella di un corpo docenti arrivato al limite della sopportazione. Il liceo Einstein di Piove di Sacco, a giudicare dal disegno che ne fa chi ci lavora, è popolato dagli studenti più indisciplinati d’Italia. A mali estremi, estremi rimedi. In compenso gira già tra i telefonini degli studenti del liceo scientifico Mattei di Conselve, sempre nel Padovano, la foto della nota più esilarante del mondo, messa nera su bianco sul registro di classe da una professoressa di chimica. La cosa gradita dagli studenti non è tanto il testo della nota di demerito, quanto il destinatario: un collega, insegnante del laboratorio, pizzicato mentre scriveva delle formule sulla lavagna. «Il professore non era autorizzato a fare lezione», ha vergato indignata la prof sul registro di classe.

Il malcapitato però è fortunato: la Gelmini non ha ancora firmato il decreto che prevede il voto in condotta per i professori.

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