A Paestum l’incontro di 30 Paesi

È giunta alla tredicesima edizione la «Wall Street» del turismo archeologico che ogni anno si tiene nel nostro Paese: apre oggi, infatti, fino a domenica, la Borsa Mediterranea del Turismo Archelogico. Nei 17mila metri quadrati di esposizione del Centro Ariston di Paestum, Salerno, si incontreranno 180 espositori, di cui 30 da Paesi esteri, nonché operatori turistici grandi e piccoli, 90 buyers da 16 nazioni, conferenzieri e giornalisti: lo scopo è quello di fare il punto su siti e destinazioni archeologiche di tutto il mondo e far incontrare la domanda con l’offerta. Ma anche elaborare strategie economiche di eccellenza per il prossimo futuro. «Quest’anno il Paese ospite è la Cambogia, rappresentata dal suo Ministro del turismo - ci dice Ugo Picarelli, direttore della Borsa Mediterranea - e si tratta di una forte apertura all’Asia, continente di rilevanza assoluta per i prossimi decenni.

Avremo poi incontri con funzionari dell’Unesco, dell’Iccrom, della Fai, del Mibac e delle università italiane: parleremo di archeologia virtuale e subacquea, persino di archeoastronomia, di musei virtuali e di tutto quello che occorre per fare sistema e affrontare la sfida del turismo in un mondo che vedrà aprirsi, su questo fronte, grandi mercati fino ad oggi sconosciuti».

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