«Vai a Marrakech con le tue amiche di sempre e tutte portiamo la 44. Piove per tre giorni di fila e nel negozio vicino all'albergo c'è un'unica giacca di pelle del 44, bellissima e sembra pure economica perché sbagliamo a fare i conti con la valuta. Diciamo che sarebbe bello avere un armadio in comune pieno di cose fantastiche da mettere quando serve e poi restituire. Così ho comprato la giacca e ho deciso di fondare DressYouCan». Caterina Maestro, 34 anni, laurea in lettere e una solida esperienza nel Web dove ha lavorato ai primi testi d'indicizzazione, è un fiume in piena mentre racconta il suo progetto: l'airbnb dei vestiti, un guardaroba sterminato e super firmato a noleggio. «DressYouCan non è solo un sito dotato di grande magazzino, ma uno show room accessibile in tutta Italia» continua lanciando uno sguardo giustamente soddisfatto al colorato ed elegante panorama che ha costruito con un preciso business plan in testa: essere la versione italiana di Rent the Runaway che in America nel giro di tre anni ha fatto quattro milioni di noleggi ed è una case history raccontata dall'Harvard Business Review. Le regole sono molto simili, un filo più soft per i lunghi tempi di gestibilità dei capi noleggiati: quattro ma anche otto giorni. Esiste poi il servizio Try on in 24 ore: lo prendi, lo provi e se non rimuovi il sigillo di garanzia ti vengono addebitate le sole spese di spedizione. Tutti i capi vengo regolarmente lavati e disinfettati oltre che controllati in sartoria prima della spedizione, ma viene richiesta una copertura di 5 euro per macchie, scuciture, bottoni persi. «Se malauguratamente lo distruggi paghi tre volte il prezzo dell'usato che comunichiamo al momento del noleggio» spiega Caterina con un lampo d'angoscia negli occhioni azzurri. In effetti nell'armadio infinito di via Gian Giacomo Mora a Milano c'è di che perdere la testa, capi spettacolari firmati Dior, Givenchy, Valentino, Dries Van Noten, Marni, Missoni, Miu Miu e Scognamiglio oltre a una selezione di accessori che vanno dalle borse da sera alle scarpe di Manolo Blahnick o Loubutin passando per cerchietti strepitosi, guanti in raso lunghi fino al gomito, scialli e stole. In mezzo a tutto questo ben di Dio ci sono dei pezzi vintage di rara bellezza: dagli abiti da sera anni Sessanta presi da una signora della Milano-bene amica di famiglia alle più incredibili trouvailles nei mercatini. In un angolo fa bella mostra di sé una giacca di Romeo Gigli, talmente raffinata e attuale che non riesci a credere alla sua data di nascita: 1988, quasi trent'anni fa. Non manca una sezione di firme emergenti selezionate da Marco Trampetti, fashion director di DressYouCan e impagabile stylist dietro le quinte dell'impresa. È lui a mostrarci le creazioni di Ana Maria Couture, una firma brasiliana specializzata in abiti di jersey che stanno bene a tutte, alte e basse, tonde e secche, maggiorate e assi da stiro. Caterina invece racconta che a Ferragosto cinque ragazze pugliesi sono piombate a Milano per provare i vestiti della maga brasilera con cui avevano deciso di fare le damigelle al matrimonio di un'amica due giorni dopo.
«Per fortuna Marco era in città conclude - e le ha pure aiutate ad accessoriarsi». Il prossimo step? Le sezioni uomo e premaman oltre al noleggio a lungo termine: quattro cose da tenere tre settimane, il tempo di stancarsi della novità. DaFe- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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