Palcoscenico Torino, su il sipario «Meno 1» celebra subito il Tricolore

La Torino epica è pronta al grande evento. Due settimane di appuntamenti (da ieri al 31 marzo) per segnare il conto alla rovescia al 150mo anniversario dell’Unità d’Italia. A un anno esatto da «Esperienza Italia» (17 marzo-20 novembre 2011) Torino si prepara alla grande festa. Lo fa con oltre 80 tra concerti, incontri, visite guidate e due grandi momenti in piazza. Il «Meno 1» culminerà con un appuntamento unico: sabato 20 marzo migliaia di persone si ritroveranno in piazza Castello per creare un grandissimo tricolore vivente, fatto di italiani in carne e ossa invitati a rappresentare un pezzo della bandiera. Ricco il programma del «Meno 1»: domani giorno della ricorrenza della dichiarazione dell’Unità d’Italia, piazza San Carlo ospiterà più di 3mila ragazzi che saranno i protagonisti della costruzione di una grande Italia ri-disegnata dai giovani stessi: ogni gruppo di studenti realizzerà una diversa regione che, nel finale, sarà unita.
«Il Palcoscenico Torino paga - spiega Paolo Verri, direttore del Comitato Italia 150 - abbiamo imparato con le Olimpiadi e siamo riusciti a trasformare la città e anche la regione in un contenitore dinamicissimo. Pensiamo agli appuntamenti sulla gastronomia, sul libro, il cinema, e adesso l’avvicinarsi delle commemorazioni per l’unità. Mettiamo il Palcoscenico Torino a disposizione di tutti gli italiani. Vogliamo dare il buon esempio e stiamo facendo tutti gli sforzi per coinvolgere le città italiane. Sono in tanti adesso a risponderci: Milano, Venezia, Roma, Napoli, Firenze, Palermo, Bari e Lecce».
Il progetto «Italiae», a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, partirà, quindi, da Torino per toccare nel corso dei prossimi due anni 150 piazze in tutto il Paese e concludersi nel novembre 2011 all’interno di Artissima, il grande appuntamento d’arte contemporanea che si tiene ogni anno nel capoluogo piemontese. Inoltre, il passato del Paese e il momento della formazione dell’unità saranno sottolineati con la mostra «Risorgimento è» che sarà realizzata sotto i portici del centro fino a dicembre 2010.
«L’esposizione, curata dal Museo nazionale del Risorgimento italiano - continua Verri - è un’anticipazione del nuovo attesissimo Museo del Risorgimento che sarà aperto al pubblico nel 2011. Ma il 150° non sarà solo nel centro della città: in ogni circoscrizione prenderanno il via da domani visite guidate, mostre e appuntamenti negli Ecomusei, per scoprire come i diversi angoli di Torino sono cambiati in quest'ultimo secolo e mezzo. Durante i giorni del “Meno 1” non mancheranno gli incontri dedicati alla storia: i personaggi dell’Italia del passato saranno raccontati dai protagonisti della cultura contemporanea nella prima edizione di Canale 150, la rassegna Teatro e storia promossa dal Teatro Stabile di Torino farà rivivere sul palco della Cavallerizza le storie di uomini illustri della vita economica e sociale del Paese, ma anche di gente comune».
Torino punta a 6 milioni di presenze durante i 250 giorni (dal 17 marzo al 20 novembre 2011) in cui si svolgerà «Esperienza 150» tra mostre, esposizioni tematiche, convegni e spettacoli, che rievocheranno i centocinquanta anni dall’Unità d’Italia del 1861. E per accrescere la forza attrattiva del Belpaese, sono state pensate una serie di presentazioni all’estero sul tema «Esperienza Italia», le principali delle quali si terranno a New York e a Shangai nell’aprile e nel giugno 2010.


«Il Comitato Italia 150 sta trattando con Alpitour per la biglietteria, comunque non in esclusiva, delle manifestazioni - ha spiegato recentemente Paolo Verri, durante il Ttg di Rimini - il successo di questa manifestazione sarà sui grandi numeri e questa è una manifestazione nazionale, dobbiamo coinvolgere fortemente le scuole, le famiglie, gli anziani, i Cral, un pubblico che deve venire a Torino per sentirsi orgoglioso di essere italiano. Non dimentichiamo i successi della mostra presentata a Bruxelles, da Van Dyck a Bellotto che ha avuto oltre 45mila visitatori, durante la presentazione del programma per il 150°. È il segno di quanto è amata l’Italia».

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