Andrea Tornielli
È stato il vescovo che con più coraggio ha alzato la voce contro il regime hitleriano, uno dei prelati di fiducia di Pio XII in Germania durante gli anni bui del nazismo: Clemens August von Galen, vescovo di Munster, creato cardinale subito dopo la guerra nel febbraio 1946 e morto il mese successivo, è stato proclamato beato nel corso di una cerimonia presieduta dal cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Nel nuovo corso inaugurato da Ratzinger, che ha voluto di fatto ritornare alla situazione in vigore fino a Paolo VI, non è più il Papa a proclamare i beati. Ma Benedetto XVI non ha voluto mancare allappuntamento in basilica e al termine della cerimonia è sceso per venerare le reliquie del suo connazionale appena beatificato e per salutare i fedeli che gremivano San Pietro.
«Von Galen ha temuto più Dio degli uomini e questo gli ha dato il coraggio di dire e fare cose che persone molto intelligenti non hanno fatto in quel periodo in Germania», ha detto il Papa, parlando a braccio in tedesco. Un nuovo beato che risalta nella «folta schiera dei testimoni di Cristo nel ventesimo secolo» ed è un modello anche per il presente. «Il Signore gli diede un coraggio eroico ha aggiunto il Papa per difendere i diritti di Dio, della Chiesa e delluomo, che il regime nazionalsocialista violava in modo grave e sistematico, in nome di unaberrante ideologia neopagana».
Ratzinger ha voluto proporre von Galen come modello anche allAngelus: «In nome di Dio, denunciò lideologia neopagana del nazionalsocialismo, difendendo la libertà della Chiesa e i diritti umani gravemente violati, proteggendo gli ebrei e le persone più deboli, che il regime considerava rifiuti da eliminare». «Proprio questo ha detto ancora il Papa - è il messaggio sempre attuale del beato von Galen: la fede non si riduce a sentimento privato, magari da nascondere quando diventa scomoda, ma implica la coerenza e la testimonianza anche in ambito pubblico in favore delluomo, della giustizia, della verità».
Ordinato sacerdote nel 1904, il conte von Galen svolse per quasi un quarto di secolo la funzione di parroco a Berlino. Qui ebbe modo di conoscerlo lallora nunzio apostolico Eugenio Pacelli. Il nuovo beato, insieme al cugino Konrad von Preysing, poi vescovo di Berlino, diventerà uno dei punti di riferimento del cardinale Pacelli e poi di Papa Pio XII in Germania. Sono rimaste memorabili le tre celebri prediche che von Galen pronunciò nel 1941, scagliandosi contro la chiusura dei conventi, larresto dei religiosi, il programma nazista che prevedeva leliminazione degli handicappati mentali e fisici.
Nellomelia della messa di beatificazione, il cardinale Saraiva Martins ha ricordato che von Galen è stato uno dei «più noti rappresentanti dellopposizione della Chiesa contro lingiusto regime nazionalista» mostrando «non già un coraggio innato, e neppure una eccessiva temerarietà».
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