Il Papero rotto Rossoneri preoccupati

«Abbiamo 10-12 giocatori fuori: quando recupereremo gli infortunati, ritroveremo anche la vittoria». Adriano Galliani non si è fatto sopraffare un solo istante dal pessimismo cosmico che pure ha preso a circolare dalle parti di Milanello ma nel frattempo è corso ai ripari. A modo suo, con un bel vertice promosso di primo mattino visti i numeri inquietanti: 11 ko tra il 2010 e il 2011, mai più di due mesi e mezzo di fila in campo. Il primo provvedimento di ieri mattina è stato infatti il seguente, illustrato ai cronisti dal vice-presidente esecutivo: «Ho fatto svolgere un incontro fra allenatore, preparatore atletico e medici per capire come mai Pato che nel 2008 e nel 2009 non ha avuto alcun problema, si è fermato per l’ennesimo guaio muscolare». Come dire: voglio capire che sta succedendo a Pato. Il quale era stato già spedito negli States qualche mese fa con lo stesso obiettivo e al suo ritorno a Milanello si era presentato con una relazione dello specialista che raccomandava di modificare la postura nella corsa al brasiliano. Nemmeno questo accorgimento è servito ad evitare, con la stessa modalità (uno scatto, nemmeno di quelli violenti e spericolati come accaduto nel campionato scorso col Palermo prima e poi con la Samp, in aprile), nella stessa metà-campo, l’identico danno denunciato ieri mattina dalla diagnosi ufficiale: distrazione muscolare al bicipite della coscia destra, prognosi di circa 4 settimane salvo complicazioni. Che vuol dire: appuntamento a fine ottobre, nella migliore delle ipotesi. C’è una sola differenza rispetto all’incidente dell’aprile 2011: allora si disse e si segnalò che a far cedere le fibre muscolari di Pato era stato il tentativo, in corsa, di servire con il tacco un collega. «È come andare in curva a 100 all’ora» spiegarono a Galliani gli specialisti. Adesso, contro l’Udinese, il suo è stato uno scatto semplice semplice nemmeno particolarmente violento, tipo Barcellona, a freddo, a pochi secondi dall’inizio.
La conclusione del vertice è la solita: prima facciamolo guarire, poi proveremo a correggere anche la preparazione. Sono escluse motivazioni legate allo stile di vita: qui è in discussione la qualità muscolare del giovanotto. Non è escluso che si possa e si debbano correggere anche l’alimentazione oltre che la preparazione fisica.
E così per Allegri e il Milan l’immediato futuro diventa ancora più complicato. Perché è tassativamente escluso qualsiasi recupero per sabato sera col Cesena: in questa circostanza devono cavarsela i due inediti partner di ieri sera, il giovanissimo El Shaarawy e Fantantonio. Ma il vero allarme è per mercoledì prossimo, serata dedicata alla Champions e alla sfida domestica col Victoria (Repubblica Ceca): senza Pato, oltre Ibra, Boateng 1 e 2, più Robinho e con il ligure fuori dalla lista, per Allegri si prospetta l’antipatica ipotesi di dover ricorrere a qualche attaccante della primavera per rimpolpare l’organico. El Shaarawy più Inzaghi sono infatti rimasti fuori dalla lista Uefa.

Ibrahimovic è arruolabile per la sera del 2 ottobre a Torino contro la Juve (si vedrà in quale veste, se subito in campo o in panchina) mentre qualche timido tentativo di recuperare Robinho sarà effettuato nelle prossime ore. Da tre giorni il brasiliano, ai box per una noiosa pubalgia, non accusa più dolori. «Come fare? Dovrò inventarmi qualcosa»: anche Allegri, come Galliani, ha scelto di non fasciarsi la testa prima di essersela rotta.

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