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Pareggio con la Sampdoria ma il Milan resta in vetta E i Viola fermano la Juve

Prova super anche se il risultato non soddisfa. Squadra più bella che cinica. Samp determinata, pari di Pazzini. La Fiorentina tenta il colpo ma questa Signora ha il Pepe sulla coda. L'Inter chiude San Siro. Benitez: "Si parla solo dei nostri infortuni"

Pareggio con la Sampdoria 
ma il Milan resta in vetta 
E i Viola fermano la Juve

Come nella originale formula di Pano­rama (i fatti separati dalle opinioni), an­che nel calcio qualche volta bisogna ade­guarsi e separare il risultato dalla presta­zione. Così così il primo, un pareggio che consente ai berlusconiani di conservare il comando della classifica, molto convin­cente la seconda, a dispetto appunto dell'1 a 1. È perciò un Milan meno cinico di quello ammirato in Champions, ma più avvolgente e anche più attraente, travol­gente nelle sue giocate caparbie della se­conda frazione, capace di mettere la Samp spalle al muro per 20 minuti inchiodando­la alla sua metàcampo dopo aver raggiun­to Robinho (finale di primo tempo) con Pazzini (angolo provocato da una distra­zione). In mancanza del miglior Ibra (che pure si dedica con la vena del gregario a scodellare assist), i milanisti possono am­mirare il talento strepitoso di Robinho, in grande vena, capace di seminare il panico in area Doria, di mettere a segno l'1 a 0 e di sfiorare, più volte, il raddoppio. Inconteni­bile come il Ronaldinho dei giorni migliori di Barcellona, utilissimo anche nell'offrire collaborazione al centrocampo, Robinho è l'uomo-partita di Marassi: solo un atten­to Curci riesce a limitare i danni al mini­mo. Un codicillo merita invece l’ affaire Ro­naldinho, non perché abbia commesso chissà quale peccato ma perché utilizzato solo nel recupero, perciò in clamoroso ri­tardo da parte di Allegri. Il gesto potrebbe avere il sapore di una grave umiliazione in­fl­itta al Gaucho che pure in Francia è entra­to e si è messo al servizio dei suoi. Ronal­dinho è da recuperare, serve al Milan, al­meno fino a maggio, non certo da accom­pagnare alla porta.

La Samp ha lottato coi denti e con le unghie:ha trovato il pari sul­l’unica distrazione collettiva della difesa milanista, ha sfiorato il clamoroso raddop­pio più avanti ( con Pozzi) prima di rinchiu­dersi dinanzi al portone di Curci per repli­care colpo su colpo all’assalto milanista.

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