Come nella originale formula di Panorama (i fatti separati dalle opinioni), anche nel calcio qualche volta bisogna adeguarsi e separare il risultato dalla prestazione. Così così il primo, un pareggio che consente ai berlusconiani di conservare il comando della classifica, molto convincente la seconda, a dispetto appunto dell'1 a 1. È perciò un Milan meno cinico di quello ammirato in Champions, ma più avvolgente e anche più attraente, travolgente nelle sue giocate caparbie della seconda frazione, capace di mettere la Samp spalle al muro per 20 minuti inchiodandola alla sua metàcampo dopo aver raggiunto Robinho (finale di primo tempo) con Pazzini (angolo provocato da una distrazione). In mancanza del miglior Ibra (che pure si dedica con la vena del gregario a scodellare assist), i milanisti possono ammirare il talento strepitoso di Robinho, in grande vena, capace di seminare il panico in area Doria, di mettere a segno l'1 a 0 e di sfiorare, più volte, il raddoppio. Incontenibile come il Ronaldinho dei giorni migliori di Barcellona, utilissimo anche nell'offrire collaborazione al centrocampo, Robinho è l'uomo-partita di Marassi: solo un attento Curci riesce a limitare i danni al minimo. Un codicillo merita invece l’ affaire Ronaldinho, non perché abbia commesso chissà quale peccato ma perché utilizzato solo nel recupero, perciò in clamoroso ritardo da parte di Allegri. Il gesto potrebbe avere il sapore di una grave umiliazione inflitta al Gaucho che pure in Francia è entrato e si è messo al servizio dei suoi. Ronaldinho è da recuperare, serve al Milan, almeno fino a maggio, non certo da accompagnare alla porta.
La Samp ha lottato coi denti e con le unghie:ha trovato il pari sull’unica distrazione collettiva della difesa milanista, ha sfiorato il clamoroso raddoppio più avanti ( con Pozzi) prima di rinchiudersi dinanzi al portone di Curci per replicare colpo su colpo all’assalto milanista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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