«La parola scudetto va pronunciata a maggio»

La commedia juventina è tra le migliori rappresentazioni del cartellone calcistico nazionale. È incominciata tra i calori estivi e ha deciso di concedere repliche, visto il successo registrato tra il pubblico degli amanti del football. Sabato sera, dopo la partita con il Milan, Giuseppe e Luigi, Marotta e Delneri, hanno dichiarato che «perdere con il Milan ci può anche stare». Ecco, è questa la didascalia del nuovo corso juventino, una dichiarazione che spiega l'esatta dimensione dei dirigenti e dei tecnici, delle loro prospettive. Se perdere con il Milan ci può anche stare, ci deve anche stare vincere con il Milan a San Siro, vale a dire un episodio, un asterisco che non fa storia ma notizia di quartiere. Ma basta rileggere il blob della Juventus per capire quale sia la cifra di questa nuova esperienza bianconera, uguale a quella del suo passato prossimo, sicuramente a quella del suo futuro a meno che qualcuno, dall'esterno, non decida di intervenire, acquistando le azioni, la proprietà dello stadio, non certo il semplice titolo sportivo che è, come dicevano i latini, imago sine re (immagine senza sostanza).
Dunque, riassuntino del teatro bianconero. Buon divertimento.
Marotta: «Prenderò i calciatori migliori anche se sono fautore del made in Italy».
«Il nostro è un processo evolutivo, non rivoluzionario. Va costruito con il progetto. Sui giocatori non ho preclusioni all'estero o in Italia, intendo cercare solo i giocatori migliori».
Delneri: «Dobbiamo ritornare ad avere una mentalità vincente, anche superiore a quella che c'era in precedenza. Vogliamo ricreare credibilità di fronte ai nostri tifosi».
Blanc: «In quattro anni siamo tornati al vertice, siamo la società che ha più ricavi in Italia, l'ottava al mondo, non abbiamo debito».
Delneri: «Dare una fisionomia giusta a questa squadra, creare una Juventus che possa dare soddisfazioni ai tifosi».
Martinez, arriva il calciatore spettacolo, uno “spettacolo di calciatore” (Gazzetta dello Sport): «Mi piace giocare a destra, il mio idolo è Recoba, giocare in mezzo a tanti campioni, come Diego, Amauri, Del Piero è il massimo per me».
Delneri: «La Juventus deve essere bella e vincente».
Marotta: «La nuova maglia dà un effetto elettrizzante, è una scarica di tensione che occorre per incominciare il lavoro».
Marotta: «Matri vale Pazzini che costava troppo per noi. Il valore della rosa è eccelso, di grande livello».
Delneri: «Diego? Come me Doni ha giocato sempre nell'Atalanta».
Delneri: «Come ho fatto a trasformare Melo? Si è trasformato da solo».
Delneri: «La Juventus non è provinciale, è operaia».
Marotta: «Lottiamo per lo scudetto. Le altre squadre non stanno girando a mille».
Delneri: «La parola scudetto deve essere pronunciata soltanto a fine maggio quando avrà un significato più pesante e più profondo».
Marotta: «Siamo molto contenti di questo gruppo che ci sta regalando grosse soddisfazioni. Occorre riconoscere i meriti dei ragazzi che stanno andando oltre le previsioni».
Marotta: «Sto lavorando per rinforzare la rosa con qualità e valore assoluto».
Delneri: «Siamo migliorati in difesa, prendiamo meno gol e la squadra soffre meno».
Delneri: «Tra 10-15 anni quando si parlerà di questa Juventus speriamo di avere riscritto un po' di storia anche noi».
Delneri: «Come mentalità siamo alla pari con tutti»
Marotta: «Su Toni ci siamo mossi in maniera rapida.

Non rimpiango la cessione di Trezeguet».
Marotta: «È Delneri che deve dare la scossa».
Blanc: «Da quattro anni a oggi abbiamo fatto un bel po' di strada. Abbiamo pagato un po' la risalita troppo veloce ai vertici».
Come già detto, si replica.

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