Un crescendo di aggettivi: una trasmissione vergognosa, inquisitoria, intimidatoria, pazzesca, scovolgente, orribile, allucinante. E una promessa: go on, andiamo avanti. Sarà crociata, statene certi. Gabriella Mondello, deputata di Forza Italia, presenterà una mozione in Parlamento, promuoverà una raccolta firme contro Michele Santoro, e si riserva di adire le vie legali contro il ministro Antonio Di Pietro.
E dire che è stato il caso. La tv «non la accendo mai perché non mi piace niente», ha messo Rai Due «ma non sapevo ci fosse la trasmissione sulla manifestazione di Roma del 2 dicembre», e la sera dellAnnozero Mondello neppure doveva essere a casa, «cera la cena dei Liguri del Mondo, ma ero stanca, pioveva e ho deciso di riposare un po prima del tour de force dei 15 giorni di auguri natalizi». E così eccola, davanti allo schermo. Rubra Jebreal in studio che «pareva un sicario, con quel dito puntato e quel tono inquisitorio», i servizi dalla piazza «pazzeschi, propagandistici», le interviste «dalla Garbatella orribili, allucinanti, una donna che sembrava pazza mentre urlava siamo comunisti, un vecchio che giurava che al nipote era stato offerto il viaggio gratis purché portasse le bandiere dellUdc», la ricerca delle croci celtiche, «su due milioni di persone io non le ho quasi viste, e comunque lunica violenza che mi risulta è stata quella ai danni di una ragazza che manifestava ed è stata schiaffeggiata da due tizi di estrema sinistra», Sandro Bondi «poverino trattato come una vittima sacrificale, e sè difeso, ma alla fine faceva tenerezza, con gli occhi dolci a chiedere ma perché questa cattiveria gratuita?, lho anche cercato per esprimergli solidarietà», e poi ci mancava Di Pietro, sulle parole del ministro Mondello è corsa a prendere carta e penna: «Subito sembrava equilibrato, ma poi ha detto, testuale, che si trattava di gente trascinata a forza con il viaggio e il panino gratis, e non è vero, perché ognuno si è pagato tutto, e mi riservo di farmi dare la registrazione per denunciarlo, Di Pietro».
Insomma un incubo, la trasmissione vista dal salotto di casa Mondello. Un incubo «ma ci avrei dormito sopra, se non fosse che verso mezzanotte mi ha telefonato Giovanni Boitano». Il coordinatore provinciale azzurro del Tigullio segnalava di aver ricevuto telefonate da Genova alla Val Trebbia, tutti indignati, tutti a dire fate qualcosa. Il giorno dopo la protesta è montata, «ho incontrato persino un signore che, con altri amici, ha telefonato alla Rai per protestare». Ecco, e allora non si può lasciar perdere. «Perché vede, io penso che queste trasmissioni intimidatorie in realtà facciano il nostro gioco, perché fanno arrabbiare gli elettori di centrodestra ma anche quelli di centrosinistra. Però, mi domando: noi dobbiamo pagare il canone per ricevere insulti?».
Di qui la decisione: una mozione in Parlamento, «e poi dobbiamo attivare un meccanismo di protesta». Mondello pensa a una raccolta di firme contro Santoro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.