Partenza sprint Previsto un flusso di 100 miliardi, 20 alle imprese

Lo scudo fiscale è partito bene e potrà contare su un flusso di circa 100 miliardi di euro di cui 20 circa andranno nei capitali delle imprese fornendo così una boccata di ossigeno provvidenziale in un momento di crisi. Le banche, italiane ed estere, tracciano un primo sommario bilancio del provvedimento partito qualche giorno fa. Da parte degli operatori del settore comunque c’è qualche preoccupazione sulla prossima scadenza del 15 dicembre per la mole di lavoro che arriverà negli ultimi giorni e che sarà composta peraltro dalle pratiche più complesse.
Diversi operatori del settore comunque concordano sul fatto che il provvedimento, a differenza dei precedenti, arriva in un mutato clima internazionale.

Lo scudo, spiega un responsabile di una banca, si «giova della maggiore stabilità del sistema paese Italia rispetto ai decenni scorsi» e anche delle «traversie delle banche svizzere che non sono più viste come il paradigma della stabilità e dell’efficienza. Molte gestioni all’estero e diversi hedge fund, a causa della crisi, hanno portato a risultati deludenti».

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