Pasticcio Giancotti, III municipio sospeso

Rita Smordoni

Il segretario generale del Comune, Mario Gagliani Caputo, ieri ha ufficialmente sospeso il consiglio e le commissioni del III municipio in attesa della sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso contro le elezioni dello scorso maggio. Nei giorni scorsi il Tar del Lazio (sezione II bis, presidente Patrizio Giulia) aveva annullato il provvedimento di proclamazione degli eletti al consiglio del III municipio, emanato il 13 giugno. I giudici amministrativi avevano, infatti, accolto il ricorso presentato da Mario Giancotti che, candidato alle elezioni municipali nella lista Moderati per Veltroni, lamentava di essersi trovato erroneamente inserito nei manifesti elettorali all’ultimo posto della lista Verdi per Veltroni.
Subito dopo il pronunciamento del Tar, il Comune di Roma, per bocca dell’assessore al Personale Lucio D’Ubaldo, aveva immediatamente fatto sapere che avrebbe imboccato la via del ricorso al Consiglio di Stato. Di fronte al quale si sarebbe presentato anche il candidato Giancotti. Con buone probabilità di vittoria in base alla più recente giurisprudenza sul caso di errori nei manifesti elettorali. Nel frattempo, però, la maggioranza di sinistra al III municipio ha tentato in tutti i modi di scongiurare il ritorno alle urne. Qualcuno ha ipotizzato una delega speciale per Giancotti o addirittura l’ingresso in giunta. Tutto pur di non affrontare l’incognita di nuove elezioni in un clima politico probabilmente molto diverso a Roma da quello della scorsa primavera.
Immediate e dure le reazioni del centrodestra capitolino. «Con la sospensione del III municipio - afferma il capogruppo di Forza Italia Michele Baldi - fallisce completamente il grande programma di decentramento della sinistra. Nel X municipio non riescono a definire le commissioni consiliari per problematiche di bassa cucina all’interno della maggioranza. Il III municipio viene addirittura sospeso, sempre per problematiche nel centrosinistra. A farne le spese sono i cittadini. Forza Italia denuncia quest’ennesima vergognosa situazione chiedendo l’immediato ripristino della legalità, anche a costo di nuove elezioni. Le cui spese vengano fatte pagare non ai romani ma ai responsabili di tutto ciò». «Quello che sta succedendo nel III municipio è un fatto politicamente scandaloso - denuncia il capogruppo di An Marco Marsilio - Giancotti arriverà davanti al Consiglio di Stato e lì con molte probabilità rinuncerà al ricorso, decretando automaticamente l’annullamento della sentenza del Tar. Che a questo punto nel III municipio riceva una delega importante o addirittura un posto in giunta è scontato. Ma se era un uomo così valido, perché quest’incarico non gliel’hanno dato prima?». «Consideriamo gravissima la sospensione del consiglio del III municipio - dichiara Dino Gasperini, capogruppo Udc -. Degli amministratori vengono sospesi dalle loro funzioni per errori del Comune, senza responsabilità loro e tanto meno degli elettori. La cosa più grave tuttavia, oltre alla mancanza di qualunque comunicazione in merito del sindaco Veltroni al Consiglio Comunale che pure oggi era convocato, sarebbe leggere di qui a qualche giorno che al ricorrente non eletto venga offerto un posto in giunta municipale in cambio del ritiro del ricorso.

Ci auguriamo che dopo il danno ai cittadini del III municipio venga risparmiata la beffa, e che sia il Consiglio di Stato a dare certezza e non altri accordi che non vogliamo neanche immaginare». Giancotti nel ricorso al Tar aveva chiesto che venissero dichiarati nulli i voti a lui destinati nella lista Verdi per Veltroni e dichiarata nulla l’intera tornata elettorale per il rinnovo del consiglio municipale.

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