Il Pd non sa che candidato pigliare

L’ala Pd più ostile alla candidatura di Maurizio Cevenini a sindaco di Bologna può tirare un respiro di sollievo. Dove non è riuscita l’astiosa Cgil e il massimalismo degli ex Ds è riuscita l’improvvisa malattia. Maurizio Cevenini, consigliere regionale del Pd, è infatti ricoverato in clinica a seguito di un’ischemia. E, viste le sue condizioni, sembra sia intenzionato ad abbandonare quella corsa che, secondo tutti i pronostici, avrebbe vinto. In casa Pd la malattia del «Cev» suscita sentimenti contrastanti: sollievo e imbarazzo. Sollievo degli avversari storici (Cgil, area coop e sinistra ex Ds) e imbarazzo di tutti gli altri, perché ora va trovato un nuovo candidato credibile. Le ipotesi sono molte. Due tra le tante: il nobile Lorenzo Sassoli de Bianchi, oppure il più proletario Duccio Campagnoli.

Il primo potrebbe iniziare la campagna elettorale dalla sua splendida casa di Cortina, il secondo, con un abbondante passato in seno alla Cgil, per molti dei Pd «non è votabile». E oggi come sempre, il Pd non sa che pesci pigliare.

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