Pellicola strampalata e recitata senza impegno

All'inizio del Sole nero di Krzysztof Zanussi, nelle sale da dopodomani, si vede che gli sfondi sono quelli di un teatro di posa, come per ribadire che è solo un film. Presa di distanza dal soggetto? Visto quanto è strampalato, è probabile: marito (Lorenzo Balducci) ventenne e moglie (Valeria Golino) quarantenne, si amano, poi si offrono nudi dal balcone alle mire, anzi alla mira, del dirimpettaio, musicista fallito e drogato (Kaspar Capparoni), che impallina lui con un fucile di precisione, perché la felicità altrui lo urta. La vedova sprofonda nella follia e, quando scopre che un assassino condannato torna libero dopo sette-otto anni, s'improvvisa giustiziere... Nel Sole nero tutto è serioso, sopra le righe, dall'idillio iniziale alla vendetta finale.

E la recitazione si adegua: la Golino è più bella da guardare che da ascoltare, mentre gli altri attori non sono più convinti che Zanussi di ciò che fanno. Si rimpiange l'asciutta tristezza del precedente film di Zanussi, Persona non grata.

IL SOLE NERO di Krzysztof Zanussi (Italia, 2006), con Valeria Golino, Lorenzo Balducci. 104 minuti

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