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«Pene dure a chi mina la libertà dei pendolari» Le istituzioni temono un’escalation di violenza

A farne le spese sono stati i pendolari, che non c’entravano nulla. E le istituzioni non possono che condannare, all’unanimità, quello che da più parti viene definito come «un grave atto criminale». Un atto che ha minato la libertà della gente comune. «La situazione è da tenere sotto controllo» sprona il sindaco Giuliano Pisapia che condanna con fermezza quanto accaduto.
«Politicamente segnala una volontà di aggravare le tensioni da parte dei No Tav e degli anarco-insurrezionalisti - sostiene il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - e quindi una propensione ad un’ulteriore violenza che non va per nulla sottovalutata ma di cui, al contrario, l’opinione pubblica deve essere consapevole. Le autorità preposte sanno che devono rafforzare la vigilanza».
Dietro all’incendio doloso, il vice presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato riconosce la mano dei centri sociali. Lui che per anni ha combattuto contro vandalismi e rimostranze dell’estrema sinistra, fa le sue considerazioni: «L’incendio - spiega - viene dopo un lungo periodo di silenzio da parte degli organi inquirenti. Dopo l’arresto di una dozzina di No Tav, alcuni milanesi, da parte della Procura di Torino e in particolare del Procuratore Caselli, la magistratura non ha più mosso un dito nei loro confronti. Ci vuole un nuovo intervento da parte della magistratura, questa volta milanese, altrimenti l’escalation di attentati continuerà con ancor maggiore tensione nella nostra città». Il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà si augura «che i responsabili dei quattro incendi vengano individuati e puniti. È inaccettabile che tali gesti estremi e pericolosi possano minare, in qualsiasi momento, la libertà di movimento dei pendolari, siano essi lavoratori, studenti o pensionati». Parole di condanna anche dal vice capogruppo del Pd in Provincia Roberto Caputo: «Gli incendi non hanno fatto altro che danneggiare le persone più deboli. Sono segnali inquietanti che non possono essere sottovalutati o minimizzati. Non vorrei che questo sia l’inizio di una nuova stagione della strategia della tensione che tanti danni e purtroppo tante vittime ha già provocato negli anni passati. Gli attentati sono sempre e comunque nemici della democrazia».


L’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo, oltre a occuparsi dei problemi tecnici legati alla protesta No Tav, ne condanna anche l’aspetto politico: «Non solo è inaccettabile che la protesta No Tav trascenda in violenza, ma è ancora più inaccettabile che il bersaglio non sia la Tav ma il servizio regionale lombardo. Per questo spero che le indagini siano rapire e che le sanzioni contro i responsabili siano pesanti». Ferma condanna anche da parte dei sindacati dei trasporti «contro violenze e intimidazioni» di questo tipo. MaS

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