I più fortunati - meglio, i più furbi - in Italia nemmeno cerano più. E da un pezzo. Qualcun altro piangeva miseria, nascondendo un reddito di tutto rispetto nel proprio Paese dorigine. Altri se nerano andati, lasciando ai familiari leredità mensile. È uneclatante truffa ai danni dello Stato, quella scoperta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cremona. Un anno di indagine in collaborazione con lIstituto nazionale di previdenza sociale, per individuare un raggiro costato alle casse pubbliche più di 300mila euro, sotto forma di assegni sociali (lex pensione minima, poi regolata dalla cosiddetta «riforma Dini» del 1995) destinate in gran parte a cittadini extracomunitari giunti in Italia grazie ad istanze di ricongiungimento familiare. In 45 casi, infatti, gli stranieri percepivano la «minima» senza averne diritto. Perché tra i requisiti previsti per avere accesso allassegno cè, innanzitutto, leffettiva residenza nello Stato.
Per verificare la reale sussistenza di questultimo requisito, le fiamme gialle hanno acquisito unenorme mole di documentazione, esaminando fino a 3mila posizioni, e individuandone unottantina che sono poi state oggetto di un ulteriore approfondimento investigativo. Un lavoro di controllo capillare, con esiti sorprendenti. Di questi 78 soggetti individuati nella seconda fase dellindagine (per lo più extracomunitari), 45 non sono risultati in regola. In altre parole, alcuni si erano allontanati dal territorio dello Stato anche per periodi superiori ai 2 anni (e guarda caso, rientrati soltanto in occasione del controllo), e nonostante questo i familiari continuavano a percepire lassegno sociale per tutto il periodo di assenza di chi ne avrebbe avuto in realtà il diritto. Altri erano ufficialmente - e definitivamente - rientrati nei Paesi dorigine, ma il contributo continuava a essere versato ai parenti. Altri ancora dichiaravo redditi significativi nei Paesi dorigine, «nascosti» in sede di autocertificazione. Unomissione non da poco, perché proprio grazie a questa fatale «dimenticanza», non pochi hanno indebitamente percepito il contributo pubblico. Infine, cera un nucleo familiare di 5 persone, tre delle quali percepivano lassegno sociale pur essendo risultate da lungo tempo assenti dallItalia.
Al termine dellindagine della finanza, delle 45 persone individuate 37 sono stati denunciati per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e 8 per truffa ai danni dello Stato.
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