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"Uscita del c...", "Non sono schiava". Arisa fa il dito medio a Paola Iezzi

La cantante, colpita dall'odio arcobaleno dopo l'apprezzamento alla Meloni, replica piccatissima alla madrina del Pride, Paola Iezzi. "Io non sono schiava di un partito o di una comunità. A me l'ipocrisia fa schifo"

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Travolta dall'odio arcobaleno e messa all'indice da chi invece si professa inclusivo (sì, a parole). Ad Arisa era bastato apprezzare Giorgia Meloni e mettere in discussione l'utero in affito per finire nel tritacarne delle invettive Lgbt. E pensare che la cantante, già madrina del gay pride nel 2022, era sempre stata considerata un'icona di quel mondo. Ostracizzata da un giorno all'altro, l'artista si era vista costretta a ritirare la propria partecipazione dai Pride di Roma e Milano. Come non bastasse, nelle scorse ore sull'ex vincitrice di Sanremo si era ritrovata al centro di commenti poco graditi da parte di Paola Iezzi, madrina (assieme alla sorella Chiara), dell'evento in programma per domani nella Capitale.

"Uscita del c...", Paola Iezzi contro Arisa

"Non mi sento di recriminare Rosalba per quello che ha fatto", aveva premesso Paola durante la conferenza stampa di presentazione del Roma Pride 2023, salvo poi rifilare alcune stilettate alla collega. "Gli artisti spesso vivono nella paura di non lavorare. Non tutti abbiamo le spalle coperte allo stesso modo. Non tutti abbiamo la stessa self confidence nell’esprimere noi stessi. Chiaramente non sono d'accordo su quello che ha detto, chiaramente esistono questioni più importanti della uscita diciamo infelice di Arisa", aveva affermato la cantante. E ancora: "Penso che lei nella sua vita abbia vissuto il senso di esser discriminati. E questo lascia dei traumi, che formano delle paure grandi". Concludendo il ragionamento, Iezzi aveva anche osservato: "Magari si parla tre giorni dell'uscita di Arisa che ha fatto un'uscita del caz*o, scusatemi, infelice, e poi non si parla degli aspetti importanti di questa manifestazione".

La reazione di Arisa

Quelle parole, risuonate come una sorta di ramanzina non richiesta, hanno scatenato una piccatissima reazione da parte di Arisa. Sui social, infatti, la cantante di origini liguri ha risposto a tono. "Cara Paola ti ho sempre seguita e ti ho sempre stimata. Mi dispiace tantissimo seguire questo video e vederti parlare così di me, senza cercare di mettere una buona parola tra me e la comunità Lgbtq+, nonostante la tua consapevolezza del periodo non troppo piacevole che sto passando rispetto a questo argomento", ha esclamato Arisa, incalzando così la Iezzi: "Tu sicuramente ti sarai presa un sacco di applausi mentre infamavi una tua collega e dicevi delle cose che secondo me non sono vere, non sono reali. Anzi te lo posso dire, visto che riguardano me: non sono vere".

"Non sono schiava"

"Sì, ho detto che mi piace la Meloni, però ho detto che sono a favore per il matrimonio per le coppie dello stesso sesso e a favore delle adozioni per persone dello stesso sesso", ha continuato l'ex vincitrice di Sanremo, precisando di così di non aver mai cambiato idea rispetto a certe istanze. Ma quel suo appoggio al premier aveva quasi cancellato qualsiasi altra affermazione, trasformandosi incredibilmente in una sorta di stigma. Poi la cantante si è sfogata ancora così, sempre rivolgendosi alla collega: "Ho paura di non lavorare? No tesoro mio, forse tu hai paura di non lavorare, ecco perché sei schiava di certe cose. Io no, non sono schiava di partito, non sono schiava di una comunità, non sono schiava di niente, io amo senza paletti, io amo, capito? E dico anche di no, perché amare significa dire anche di no...".

Infine, visibilmente irritata per quelle parole arrivate sul suo conto dalla conferenza stampa del Pride, Arisa ha bacchettato nuovamente Paola. "Se mi incontri per strada, tesoro, non mi salutare, a me l'ipocrisia fa schifo, la gente ipocrita mi fa schifo e prima o poi la verità verrà a galla, perché io lavoro veramente per la comunità Lgbtq+, non faccio le festine, mi metto i lustrini e vado in piazza. 'Viva l'amore, viva l'amore...'", ha contrattaccato Arisa.

E infine: "Cresci e soprattutto impara che non si parla degli altri quando gli altri non ci sono, soprattutto non se ne parla male degli altri, quando gli altri non ci sono e non si possono difendere, hai quasi cinquant'anni e non hai ancora imparato a vivere".

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