Pietro Acquafredda
Di Bruno Maderna, autore del Satyricon che si rappresenta oggi al teatro Olimpico con la regia di Giorgio Pressburger, per la stagione dellAccademia Filarmonica, morto già da un quarto di secolo a Darmstadt non si parla oggi molto, diciamo che non si parla più, dopo che in vita era stato uno dei campioni dellavanguardia, musicista amato, direttore dorchestra, insegnante e già fanciullo prodigio.
E non si parla soprattutto della sua statura di «compositore», a seguito di molti ed autorevoli dubbi sollevati in proposito. Alle critiche anche feroci di pressappochismo, fretta, frammentarismo, citazionismo, collage modaiolo non sfugge neppure il Satyricon, ultima sua opera, da Petronio, presentata in prima mondiale in Olanda nel 1973. Opera multilingue, multistilistica, con quadri intercambiabili, alla cui definitiva sistemazione neppure gli appunti ed i suggerimenti del compositore recano qualche aiuto chiarificatore.
Molti hanno detto, ma sottovoce, che fin dagli anni Cinquanta, da quando cioè si dedicò soprattutto alla direzione dorchestra e allinsegnamento, Maderna tolse tempo prezioso alla composizione; e che lintero suo catalogo è marchiato dalla fretta e dalla incompiutezza. Poi, uscendo fuori dal coro di chi comunque ha fatto di Maderna unicona dellavanguardia, perché fortemente «engagé» politicamente a sinistra e per i suoi innegabili meriti nel campo della diffusione della musica del nostro tempo, è arrivato il ridimensionamento a opera di Pierre Boulez. Scarne affermazioni del celebre musicista che il teorico dellavanguardia, Mario Bortolotto ha puntigliosamente chiosato.
Cosa ha detto in sintesi Boulez di così sconcertante? Che Maderna era un grande improvvisatore; che la sua frenetica attività gli ha tolto tempo prezioso per la composizione e che la voracità del musicista, la sua curiosità, e la conseguente impazienza si tradussero in una effettiva incapacità a riflettere sulle ragioni formali delle sue composizioni, nelle quali pur si trovano pagine geniali. E che, infine, buona parte delle sue opere, frammentarie, creano problemi praticamente insormontabili di ricostruzione e interpretazione per chiunque voglia riprenderle.
Parole durissime, come si comprende, in bocca ad uno dei musicisti più conosciuti del nostro tempo che di Maderna fu anche amico e frequentatore e che dovrebbero far riflettere sul compositore Maderna, oggetto di ingiustificati peana.
Teatro Olimpico. Satyricon di Bruno Maderna. Orchestra Roma Sinfonietta, direttore Luca Pfaff. Regia Giorgio Pressburger. Giovedì 26 gennaio. Informazioni: 06. 3201752.