Pgt, la giunta detta i tempi per l’accordo trasversale: "Ultima chiamata giugno"

Negoziati in corso, ma arriva l’ultimatum di Masseroli: "Se non si approva entro un mese slitterà tutto al 2011"

Pgt, la giunta detta i tempi 
per l’accordo trasversale: 
"Ultima chiamata giugno"

Scatta l’ultimatum. «L’aula deve approvare il Piano di governo del territorio entro metà la metà di giugno». L’assessore all’Urbanistica del Comune, Carlo Masseroli, è categorico. La storia del Pgt è diventata quasi una telenovela, fatta di rinvii, spesso anche da parte del Pdl che dopo gli stati generali tra sindaco e maggioranza il mese scorso si è ricompattato intorno al documento che manderà in pensione un piano regolatore di trent’anni fa. Che poco corrisponde ormai ad un territorio che da allora ad oggi ha fatto non cento ma mille passi avanti. E potrebbe accelerare ancora se non fosse frenato dai vecchi vincoli urbanistici. Dopo che Pdl, Lega e Udc hanno assicurato a Letizia Moratti che sono pronti a ritirare gli emendamenti (ma ne restano quasi mille dell’opposizione) e a fare una maratona in consiglio comunale per dare il via libera, le sedute in realtà sono state sospese. Per cercare di trovare un accordo con l’opposizione. Oggi si chiude la prima settimana di trattative, entro mercoledì prossimo si tireranno le fila: Pd e sinistra radicale diranno se sono disposti a ritirare gli emendamenti e votare un pacchetto di correzioni condivise, l’assessore ha chiesto «che venga data la certezza anche sui tempi, devono garantirci che si voterà entro metà giugno o non riusciremo ad approvarlo entro fine mandato. E continueremmo a bloccare le trasformazioni urbanistiche, un dramma per la città».
Anche il Pd può prendere una posizione forte, e giocarsi la carta del Pgt per le elezioni del 2011. Il Piano può attirare 2,6 miliardi di investimenti sull’housing sociale, avere effetti positivi sullo smog grazie al rinnovo di 500mila caldaie inquinanti con sistemi di edilizia eco-sostenibile. Apre alla possibilità di realizzare fino a dieci linee metropolitane. Argomenti apprezzati anche dai milanesi di centrosinistra.
«I punti di convergenza ci sono, sull’housing sociale abbiamo già trovato un accordo trasversale» sottolinea Masseroli. In pratica, è passato il principio per cui nei quartieri di futura trasformazione urbana gli operatori dovranno riservare lo 0,35 per metro quadrato a edilizia sociale, calmierata, vendita sovvenzionata o convenzionata. Trattative in corso sul parco sud, anche se il nodo principale resta il tunnel Linate-Expo.

Da Assolombarda al mondo dell’università (parla il rettore del Politecnico), dai commercianti all’associazione dei costruttori, il messaggio ai politici è chiaro: «Basta rinvii, per essere più competitiva e superare la crisi, Milano ha bisogno anche del Pgt».

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