Resta stabile il trend degli infortuni sul lavoro nel Lazio, ma aumenta il numero degli incidenti mortali, soprattutto nelledile, un settore in costante crescita.
Secondo il Rapporto regionale dellInail, presentato ieri mattina dal direttore regionale Antonio Napolitano, nel 2004 sono stati 58.230 gli infortuni sul lavoro (contro i 58.386 del 2003), 109 di questi mortali (11 in più rispetto al 2003).
La maggiore incidenza degli esiti mortali si è avuta nel settore delle costruzioni edili (19 casi) e nei trasporti (17). Seguono il commercio (14 casi mortali) e lagricoltura (12). Dei 109 casi mortali, inoltre, sono stati 29 gli infortuni in itinere, ovvero quelli accaduti durante il viaggio da casa verso il posto di lavoro.
«Servono informazione, prevenzione e vigilanza - dice Napolitano - Soprattutto nel caso degli incidenti mortali che interessano il settore edile dove la parcellizzazione del lavoro nei grandi cantieri e il poco controllo sono spesso allorigine degli infortuni».
Aumentano gli infortuni sul lavoro occorsi agli extracomunitari. Nel 2004 sono stati circa 3.800, in crescita del 5% rispetto al 2003 e del 55% rispetto al 2002. Aumentano anche i casi mortali, che nel 2004 sono stati 15 (il 36%in più rispetto al 2003). Casi, che rappresentano il 9% del complesso dei decessi in Italia relativi ai lavoratori stranieri. Su base provinciale, nel 2004 Latina ha registrato un totale di 9 infortuni mortali (4 in agricoltura, 5 nellindustria e nei servizi). «Dato che ha un impatto ancora maggiore - ha detto Napolitano - se si pensa che la stessa provincia, nei due anni precedenti, non aveva registrato alcun infortunio mortale di lavoratori extracomunitari. Questo è da correlare al forte incremento degli stranieri presenti nel territorio e ai settori dove sono maggiormente occupati, ovvero lagricoltura e le costruzioni». Per Franco Pittau, coordinatore del Dossier Immigrazione della Caritas «serve uno sforzo in più. Gli immigrati dellEst sono una risorsa molto importante: qualcosa è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare soprattutto per quanto riguarda la prevenzione».
«È necessario fare qualcosa in più in vista di un percorso di integrazione dei lavoratori che hanno subito un deficit a causa di un incidente sul lavoro - ha aggiunto Ileana Argentin, delegata del Sindaco allhandicap -. Il Comune è a disposizione per avviare una convenzione sulla quale costruire insieme delle risposte a chi è in lista di attesa».
Dei 58.230 infortuni registrati nel Lazio nel 2004, 52.365 hanno interessato i settori dellindustria e dei servizi, 2.926 lagricoltura, 2.939 la gestione per conto dello Stato. Il settore più colpito è il terziario, con oltre 30.000 casi, seguito dallindustria, con 12.675 casi. In particolare, le attività economiche più interessate dal fenomeno sono state i trasporti e le comunicazioni (6.641 casi), le attività immobiliari e i servizi alle imprese (5.742), il commercio (5.704) e le costruzioni (5.035). Roma è al primo posto per gli infortuni denunciati (41.958), seguita da Frosinone (5.853) e da Latina (5.638).
Tra le tipologie di incidente più frequenti, al primo posto ci sono quelli accaduti per collisioni, urti e cadute. In particolare, sono stati oltre 5mila i casi di incidenti occorsi per cadute o urti nelle strutture edili, più di 2.000 quelli per contatto con materiali da lavoro.
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