Il pianoforte prodigioso del giovane Eldar

La Sony, casa discografica del giovanissimo pianista Eldar, 18 anni compiuti il 28 gennaio 2005, vuole attivarsi al massimo per lui. Il pianoforte è uno strumento basilare; e nel jazz c’è poco di nuovo dopo il decollo nel 1997 di Brad Mehldau. I pianisti citabili sono noti, ma non minacciano il suo primato. Adesso c’è questo fenomeno musicale nato nel Kirghizistan, da dove è emigrato con i genitori a San Diego in California quando aveva 11 anni, impressionando gli osservatori americani che hanno scomodato subito i nomi di Art Tatum e di Oscar Peterson. Ma Eldar aveva già entusiasmato, due anni prima, gli spettatori di Novosibirsk, in Russia. Ecco dunque Eldar in un cd che porta il suo nome, con la collaborazione di John Patitucci al contrabbasso, Todd Strait alla batteria e con Michael Brecker sassofonista ospite. L’ascoltatore di lungo corso non gradisce l’attacco esibizionistico con uno Sweet Georgia Brown vertiginoso, ma poi si convince.

C’è un talento naturale immenso: lo provano undici brani, di cui quattro composti da Eldar. Perciò seguiamolo e lasciamolo maturare, come dobbiamo (dovremmo) fare con il nostro sassofonista Francesco Cafiso.

Eldar Djangirov Eldar (Sony Classical)

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