Cè voglia di opposizione dura tra gli elettori della Casa delle libertà, e voglia anche di scendere in piazza. E cè un tema su cui scendere in piazza sarà forse indispensabile: limmigrazione, dove il ministro rifondarolo Paolo Ferrero annuncia labolizione della legge Bossi-Fini, la fine della politica di espulsione dei clandestini, una gigantesca sanatoria per gli immigrati irregolari che lavorano in nero purché si autodenuncino, e un permesso di entrata in Italia per chi non ha lavoro ma dichiara che intende cercarsene uno. Ci sono tre buoni motivi per scendere in piazza. Il primo è che il ministro Ferrero ci mette del suo con toni oltranzisti, ma la sostanza di quanto propone sta scritta nel programma dellUnione. Il secondo è che si tratta di un punto su cui lEuropa, che teme uninvasione di clandestini extracomunitari che parta dallItalia e dilaghi in tutto il continente, sta con la protesta del centro-destra e contro il governo Prodi. Il terzo è che il disastro che si prepara è di proporzioni inimmaginabili.
Nel novembre 2005 in Francia, che ha quartieri-ghetto che scoppiano per eccesso di immigrati, disoccupati, divampa una sanguinosa rivolta delle periferie abitate da immigrati musulmani. Romano Prodi fa due profezie. La prima, che la rivolta francese diventerà incontrollabile. La seconda, che presto si estenderà allItalia.
Ma in Francia il ministro Sarkozy guadagnandosi la pole position per le prossime elezioni presidenziali dà scacco ai teppisti delle periferie e al corvo del malaugurio Prodi in tre mosse. Primo, estende i poteri della polizia, fa arrestare i più facinorosi e li tiene a lungo in gattabuia. Secondo, avvia un dialogo delicato e criticato da alcuni con i neo-fondamentalisti e i conservatori islamici, che vogliono le donne col velo e il Corano interpretato allantica ma sono disposti a isolare e denunciare i violenti e i terroristi. Terzo, ed è storia di questi giorni, ignorando le anime belle della sinistra e anche di qualche Caritas cattolica, fa approvare una legge sullimmigrazione che è la fotocopia della nostra Bossi-Fini.
SullItalia quelle di Prodi erano sciocchezze: perché la legge ora approvata faticosamente in Francia da noi cera già. Con la Bossi-Fini si entrava solo avendo già un lavoro, e da noi i quartieri degli immigrati non scoppiavano di disoccupati. Il controllo della polizia funzionava, e sul dialogo con lislam barbuto e velato ma non violento Pisanu era arrivato perfino prima di Sarkozy, correndo qualche rischio ma ottenendo anche risultati. Tuttavia, come scriveva Machiavelli, dei falsi profeti disarmati non si deve aver paura, ma di quelli armati sì. Ora che Prodi è al governo può cambiare le leggi e far sì che la sua profezia sulle periferie italiane in fiamme si realizzi. Basta abolire la Bossi-Fini, non espellere più nessuno e imbottire i quartieri islamici di clandestini disoccupati. Questo ci promette il ministro Ferrero.
Contro questa follia si dovrà forse andare in piazza: non contro gli immigrati o i musulmani ma contro il governo.
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