Pietre e scritte anarchiche contro carabinieri per lo studente greco morto negli scontri

Sale nuovamente la tensione a Genova contro le forze dell’ordine. La «scusa» è quella della rivolta in Grecia e della morte dello studente Alexis Grigoriopulos durante le manifestazioni di piazza. Ieri sera un barattolo di vernice rossa è stato lanciato da cinque giovani mascherati nell’androne di un palazzo del centro storico di Genova che ospita, tra altri uffici, anche la stazione «Maddalena» dei carabinieri. Una «coincidenza» troppo evidente per non individuare proprio nei militari il bersaglio del gesto. I giovani, prima di fuggire, hanno tracciato la scritta nera «Alexis vive ancora» con una «A» cerchiata sul muro esterno dell’edificio e hanno fatto esplodere dei mortaretti. Fin troppo evidente per gli investigatori come la scritta si riferisca allo studente morto ad Atene.
I primi accertamenti farebbero pensare anche che gli autori del gesto siano gli stessi che hanno appeso uno striscione alla strada Sopraelevata Aldo Moro in solidarietà ai detenuti che scontano l’ergastolo. Un sopralluogo da parte dei vertici dei carabinieri della stazione del Comando provinciale è stato fatto in serata per chiarire la dinamica dei fatti e cercare tracce per risalire agli autori degli atti vandalici. La stazione della maddalena è stata peraltro di recente bersaglio di altre accuse da parte di movimenti anarchici e di estrema sinistra a seguito della morte di un ladro che per sfuggire all’arresto si era gettato dalla finestra della caserma. In quell’occasione era stato addirittura invocato un collegamento con l’episodio di Giuseppe Pinelli.
Ma il clima contro le forze dell’ordine peggiora ovunque.

A Savona un clandestino albanese sorpreso mentre cercava di rubare in una tabaccheria è stato fermato dalla polizia. L’uomo, che aveva anche aggredito il titolare del negozio è stato difeso da un nutrito gruppo di connazionali che si è scagliato contro gli agenti insultandoli.

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